Samaden: «Inter Primavera una sorpresa! Giovani? Dimarco un esempio»
Samaden, intervistato da Gianluca Rossi, ha parlato della vittoria dello scudetto dell’Inter Primavera, e della difficoltà dei giovani ad arrivare in prima squadra nel massimo campionato italiano.
VITTORIA – Roberto Samaden parla della vittoria dell’Inter Primavera: «Lo scudetto non è soltanto frutto del lavoro di quest’anno ma anche quello di ragazzini che crescono all’Inter a sin da quando avevano 8 anni. Il capitano della nostra Primavera quest’anno (Mattia Sangalli, ndr) ha iniziato a giocare all’Inter ad quando aveva cinque anni. Lo scudetto è stata una sorpresa perché avevamo rifondato una squadra, non pensavamo di essere già pronti per questi risultati. Quando lavori bene e hai un allenatore come Cristian Chivu, quella che può sembrare una sorpresa in realtà non lo è stata. Altre squadre erano più accreditate di noi ma con tanto lavoro e anche fortuna, abbiamo raggiunto un lavoro importante».
I GIOVANI – Samaden dice la sua riguardo la difficoltà dei giovani calciatori italiani ad arrivare in prima squadra: «Questo è uno dei problemi principali che la Federazione deve affrontare. C’è un problema di sistema, i dati che oggi ci sono sull’utilizzo dei giovani in Serie A ci vede posizionati agli ultimi posti. Il sistema italiano in questo momento no facilita la crescita dei ragazzi o comunque il passaggio da settore giovanile a prima squadra. Basti pensare che da qualche anno è possibile avere le seconde squadre (Under-23) e in Italia ce n’è soltanto una, la Juventus. Magari manca anche un po’ di coraggio tra gli allenatori. Mihajlovic, per esempio, è stato tra gli allenatori più coraggiosi sotto questo punto di vista. Anche noi abbiamo avuto allenatori che hanno avuto il coraggio di mandare in campo in prima squadra giovani di 16-17 anni. In Italia c’è la fretta di avere risultati».
UN ESEMPIO – Samaden fa un esempio con un giocatore dell’Inter in particolare: «Federico Dimarco per noi è un esempio calzante per il nostro calcio, cioè giocatori forti che con il percorso giusto che poi arriva all’Inter a 22 anni ed è considerato uno dei quattordici o quindici titolari della squadra. Uno pronto per la prima squadra dell’Inter? Faccio fatica a trovare giovani capaci di giocare titolari oggi all’Inter, però secondo me ci sono 7-8 giocatori con prospettiva importante che possono allenarsi con la prima squadra».