Ricciardi: “Serie A, stadi aperti? Possibile parlarne. No quarantena ridotta “
Walter Ricciardi, membro del consiglio esecutivo Oms e consigliere del Ministro Speranza, intervenuto sulle frequenze di “Radio Punto Nuovo” ha parlato di vari temi. Tiene banco la ripresa della Serie A e la possibilità di giocare in presenza dei tifosi allo stadio
STADI – Queste le parole di Walter Ricciardi: «Delocalizzazione del campionato?Una cosa sono i dati scientifici ed altri le decisioni politiche. Decisioni così forte mettono poi in gioco l’unità Nazionale, sono soluzioni pragmatiche, le persone sono un po’ più libere. La Lombardia ha avuto un numero di casi più altri, quindi dal punto di vista scientifico, la proposta ha un senso. Ovviamente andrebbero rispettate tutte le misure di sicurezza, in ogni Regione. L’app Immuni? Non è uno solo l’elemento che può portarci alla normalità. Dobbiamo adottare ancora una serie combinata di misure: igiene personale e degli ambienti, mascherine, distanziamento. Quando la circolazione del virus è ridotta, si può pensare ad una riapertura, anche alle manifestazioni sportive. Il problema del calcio è che gli spettatori sono tanti, bisogna essere in grado di garantire tutte le misure. Protocollo? L’accorciamento non è possibile. Il periodo di allontanamento non può essere inferiore, ma una strada alternativa si può trovare, ci stiamo lavorando. Ci sono casi in cui l’incubazione dura anche oltre i 14 giorni. La ripartenza porterà qualche rischio, nonostante ci siano le porte chiuse. Man mano che le cose andranno meglio, si può ricominciare a pensare di allentare la guardia per il pubblico. Quindi credo possibile ad un numero ridotto di spettatori possano partecipare allo spettacolo. Non saprei le tempistiche, ma credo che in quasi tutta Italia si possano cominciare a fare questi discorsi».