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Ranocchia: “Legato a Conte e Spalletti, ora un trofeo con l’Inter”

Andrea Ranocchia è intervenuto oggi al festival dello sport a Trento. Il difensore dell’Inter è stato protagonista di un lungo intervento in cui ha toccato diversi temi e argomenti

IL PERIODO BUIO – Andrea Ranocchia ha iniziato il suo intervento con un lungo pensiero rivolto al suo periodo più buio in cui si è dovuto rivolgere a un mental coach che lo ha aiutato a ripartire: «Ero stordito, le cose brutte poi tendi a cancellarle. Facemmo prima una chiacchierata poi decidemmo di proseguire insieme a seguito di un impatto molto positivo. Non è facile chiedere aiuto, devi fare un lavoro introspettivo. Non avevo altri modi che chiedere aiuto, ci vuole umiltà e consapevolezza del fatto che puoi anche non farcela da solo. Ho avuto la fortuna di incontrarlo, ora sto benissimo e quel periodo è ormai passato. La fiducia è fondamentale, il concetto di professionalità è molto importante, lavoravamo ogni giorno, un percorso a piccoli passi in cui ho ricostruito ciò che avevo perso. Ho cambiato modo di vivere gli allenamenti, gestire lo stress, affrontare gli eventi con cattiveria. Abbiamo lavorato su tantissimi aspetti con alcune sedute di box, un paragone quotidiano con me stesso. Negli ultimi anni non ho giocato molto, ma comunque bene. Il pubblico a iniziato ad apprezzare gli atteggiamenti corretti, da atleta professionista, sono insomma riuscito a far cambiare idea a quasi tutti i tifosi, non tutti perché certo, gli haters ci sono sempre. La vittoria più grande non è la fama o il pubblico che ti ama, conta di dover rappresentare un gruppo che in quel periodo non andava affatto bene: con chi dovevano prendersela i tifosi, se non con me. Non capivo cosa stesse accadendo, quando sei in mezzo alla tempesta stai fermo e aspetti che passi il prima possibile, ma se dura tanto sei costretto a trovare un modo per uscirne. E’ stata comunque un’esperienza incredibile che mi ha fortificato. Indossare la fascia di capitano di una delle dieci squadre più importanti al mondo è qualcosa che potrò raccontare a mio figlio, non è da tutti passare tutti questi anni nella stessa società con gli stessi colori. Uno dei lavori che abbiamo fatto con Stefano è stato proprio quello mentale, cosa fare e pensare prima di toccare il pallone. Il merito resta quello di dare tutto, il cento per cento. Di più non puoi fare e perciò dopo non puoi rimproverarti nulla».

IL RAPPORTO CON SPALLETTI – Ranocchia ha ammesso di avere un grande rapporto con l’ex allenatore dell’Inter Luciano Spaletti: «L’attacco di Spalletti al tifoso che mi criticava? Fortissimo il mister. In qualche modo era riuscito a mettere un punto, quell’episodio fu ripreso da tutti. Ci sentiamo spesso anche oggi, siamo rimasti in ottimi rapporti, lo ringrazierò per tutta la vita. Appena arrivato si scontrò pubblicamente e nessuno lo aveva mai fatto prima. Mi ha fatto sentire importante per la società. La rappresentava in quel momento, perciò è stato fondamentale».

IL PRESTITO ALL’HULL – Ranocchia è tornato sulla sua breve esperienza in prestito in Premier League: «Una scelta per rigenerarmi e ricaricare definitivamente le pile. Il mister mi disse “proviamoci” e perciò accettai di andare in Inghilterra. Quello è un calcio fisico che mi ha aiutato molto e maturato come calciatore».

HANDANOVIC – Ranocchia dedica un pensiero all’attuale capitano dell’Inter Samir Handanovic: «Mai visto un professionista così, davvero incredibile, un capitano vero. A me infastidisce quando mi chiamano così, capitano. La fascia la porta Samir».

SAN SIRO – Ranocchia parla dell’emozione di giocare a San Siro: «Segnare in quello stadio è qualcosa di incredibile. Al tifoso interista, se dai tutto, ti dà tutto».

IL RAPPORTO COI COMPAGNI – Ranocchia ha dedicato due parole al clima che si respira nello spogliatoio dell’Inter: «Con loro ho un buonissimo rapporto, scherzo nello spogliatoio, si vede che qualcosa dò se vengono ad abbracciarmi tutti dopo un gol».

IL RAPPORTO CON CONTE – Ranocchia ha parlato del rapporto con l’attuale tecnico dell’Inter Antonio Conte: «Lo conosco da tantissimi anni, abbiamo sempre avuto un grandissimo rapporto. Ci fa correre tantissimo e di fatti sono in grande forma. Dà tutto, migliora tanto i giocatori e per questo è un allenatore davvero forte. Se hai la fortuna di essere allenato da lui in carriera, migliori sicuramente. Speriamo quest’anno di alzare finalmente qualche trofeo».

LA TEMATICA AMBIENTALE – Ranocchia ha chiuso il suo intervento con un pensiero sulle tematiche dell’ambiente e sul futuro del calcio: «Per me l’aspetto ambientale è di primaria importanza. Si fa ancora troppo poco e spero che la politica nel mondo riesca a mettere un punto e risollevare la situazione. Si parla di tasse e redditi, ma se un giorno non dovessimo più disporre di acqua potabile ed elementi fondamentali per la vita, del resto non ce ne facciamo proprio nulla. Futuro del calcio? E’ diventato tutto un business, in Italia vige l’esasperazione, sarà sempre più complicato se non si farà qualcosa di importante».

fonte: tuttomercatoweb.com

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