Radu ‘giovane’ solo in Italia: il non-dodicesimo dell’Inter e l’esempio di Donnarumma
Radu è finito su tutte le prime pagine nel day after Bologna-Inter e la cosa non dovrebbe stupire. Causa lotta Scudetto, l’errore del portiere scuola Inter è troppo pesante per passarci sopra. Fa parte del gioco, quindi OK. Non va bene, però, trovare nella giovane età dell’estremo difensore una giustificazione. Perché di giovane età non si può più parlare. E non si dovrebbe fare nemmeno in Italia, Donnarumma docet
FINTO GIOVANE – Premessa necessaria: non è un attacco al singolo calciatore ma una considerazione sul sistema generale. Dopo l’erroraccio in Bologna-Inter (vedi video), si sta parlando del “giovane” portiere dell’Inter messo in campo a sorpresa dopo l’infortunio del titolare. Bene, Ionut Andrei Radu è giovane solo in Italia. Il classe ’97 rumeno tra un mese compirà 25 anni. Ad esempio, il pari ruolo Gianluigi Donnarumma due mesi fa ne ha compiuti “solo” 23. Solo che Donnarumma tra Milan e Nazionale Italiana, e solo parzialmente con il Paris Saint-Germain, prima dei 23 anni ha già messo insieme oltre 300 presenze da professionista. E Radu? Più di 50 e meno di 100, di cui un terzo in Serie B (in prestito ad Avellino, ndr). E prima di compiere 23 anni è riuscito a retrocedere a terzo portiere nel Parma (0 presenze, ndr) dopo i problemi con il Genoa, che lo ha escluso dal proprio progetto dopo il contro-riscatto nerazzurro. Comune errore di valutazione.
Radu (bloccato) all’ombra di Handanovic
NON DODICESIMO – Radu da due stagioni fa il non-dodicesimo dell’Inter. Perché non è mai stato preso in considerazione come alternativa al capitano e numero 1 Samir Handanovic (vedi focus). A tal punto da muovere – indirettamente – polemiche all’interno dell’ambiente nerazzurro. Di fatti, Radu sa già di essere un ex Inter. Ma non è un giovane portiere che ha bisogno di giocare e sbagliare per crescere. Radu è un uomo di quasi 25 anni: deve giocare (altrove), sì, ma i giovani sono altri. E se finora, insieme al suo entourage e il management dell’Inter, ha preferito non farlo, il tempo buono per sbagliare con l’alibi dell’essere giovane l’ha sprecato malissimo. Ora, però, è tempo di reagire da uomo: il calcio professionistico è così. Coraggio, Andrei.