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Nainggolan: “Inter mai scelta forzata. Lukaku gran lavoratore! Scudetto…”

Nainggolan in una diretta Instagram ha parlato di alcuni aspetti legati alla sua esperienza all’Inter (vedi articolo). Il centrocampista del Cagliari è anche tornato sulla scelta del club nerazzurro di darlo via in prestito, ha lodato Lukaku e sulla corsa scudetto ha idee ben precise. Di seguito le sue dichiarazioni

ADDIO Radja Nainggolan parla del sofferto addio alla Roma: «Non ho mai messo in discussione nessuna scelta perché a volte pensi che sia normale sbagliare. Sicuramente quando non giocavo non ero contento perché mi sono sempre sentito un giocatore importante, in grado di poter aiutare la squadra. Però in una grande squadra ci sono sempre grandi giocatori, non mi è mai pesato fare spazio a un altro. Io sono andato via per rispettare innanzitutto me stesso perché succede un casino, dove uno ha fatto delle cose dietro le spalle a mia insaputa e io per come sono fatto non potrei più salutare una persona del genere. Quindi visto che devo andare via, scelgo io dove andare».

SCELTA – Dopo la Roma, l’Inter. Per Nainggolan è stata una scelta naturale: «Inter scelta forzata? No, era una scelta mia andare all’Inter perché non avevo voglia di cambiare Paese. C’era un allenatore con cui ho fatto bene, mi piaceva e quindi la mia scelta è stata facile. Anche per lui (Luciano Spalletti, ndr). Nulla da togliere ai tifosi dell’Inter che mi sono sempre stati vicini, però è una cosa che avevo già dichiarato: se mi chiedevi se ero più contento di stare all’Inter o più triste di essere andato via dalla Roma io dovevo rispondere la seconda. Poi dopo inizia tutto male, mi sono infortunato, sono rimasto fermo. Se vedi le statistiche sono anche buone ma le prestazioni in sé non erano continue come le precedenti. Forse non ero me stesso, magari per colpa mia, non me lo spiegare. Sapevo di poter dare di più».

RITORNO – In seguito Nainggolan sceglie di tornare al Cagliari: «Sono tornato a Cagliari perché ero stato scaricato. Pur essendo andato in Cina con l’Inter, sapevo già di non poter fare le amichevoli. Mi hanno detto vieni però magari speravo potessero cambiare idea, quindi sono partito anche perché io non sono uno che va contro la gente, se mi dicono vieni io ci vado. Succede tutto il contrario di quello che pensavo e mi sono iniziati a girare intorno. Poi mi chiamava Tommaso Giulini già dall’anno prima. Mi dice ‘guarda Radja, io ho voglia di portarti a Cagliari’ ma non si sapeva quando, si pensava a fine carriera. Poi quando ha saputo dell’occasione ci siamo sentiti, ha puntato sull’anno del centenario, mi ha stimolato come cosa. C’erano altre proposte, avevo sentito la Fiorentina, la Sampdoria. Però poi alla fine quando decido dico Cagliari per fare un campionato un po’ diverso. Era un progetto in cui potevo ritrovare la serenità».

ESCLUSA – Nainggolan taglia fuori l’Inter dalla lotta per il titolo: «Scudetto? Io dico la Juventus, nulla da togliere alla Lazio che sta già facendo un miracolo perché se prendi la Juventus ha talmente tanti giocatori che comunque è più grande come gruppo. La Lazio se la deve giocare perché la Juve prima o poi deve perderlo uno scudetto. L’Inter ha cambiato tante cose, giocatori, stile di gioco, ha più fisico. Sta sempre lì ma sembra che manchi sempre quel poco, nel senso poi quando deve vincere per superarla non vince. Se non ci stai mai sopra poi diventa difficile vincerla».

LAVORATORE – Per finire Nainggolan loda lo stacanovismo di Romelu Lukaku: «Se è meglio Mauro Icardi o Lukaku? Sono due giocatori diversi. Io penso che Icardi ha dimostrato di saper fare gol perché non è da tutti avere quei numeri alla sua età. Lukaku è uno che ti fa meno gol rispetto a Icardi però è un armadio, si sbatte contro tutti, va a tremila. È incredibile. Pensa che un giorno in Nazionale ho fatto spalla a spalla con lui e l’ho buttato giù. Lukaku penso che tecnicamente non sia pulitissimo però è uno che quando finiscono gli allenamenti va in tutte le posizioni dell’area di rigore. Cioè lui si allena talmente tanto sulla precisione di tiro che secondo me sa sempre come prendere la palla. Va riconosciuto anche questo, è un gran lavoratore».

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