Mourinho: “Inter, magari arriva un’altra Champions! Juventus con 2 finali…”
Mourinho, a dieci anni dallo storico triplete conquistato con l’Inter, parla ai microfoni di “Rai Sport”. L’ex tecnico nerazzurro ricorda tutti i dettagli, dall’abbraccio con Materazzi alla sensazione piacevole che prova tuttora. Per finire, una frecciatina alla Juventus. Di seguito le sue dichiarazioni
AMMIRAZIONE – José Mourinho parla della sua ammirazione per Massimo Moratti, suo ex presidente all’Inter: «Quando ho sentito Moratti? Era il suo compleanno, nello stesso giorno della celebrazione dei dieci anni della partita di Siena. Io ho pensato che il miglior modo di salutare il presidente, invece che cantare la canzoncina visto che sono orribile, sarebbe stato inviare un video della partita di Siena con il gol, le celebrazioni, i ragazzi che festeggiano con lui nello spogliatoio perché è una persona importante nella mia carriera e la famiglia Moratti è una famiglia che rispetto molto. Un’ammirazione infinita».
CHAMPIONS – Mourinho ricorda tutti i più piccolo dettagli del trionfo in Champions League. Il tecnico portoghese stuzzica la Juventus: «Ricordo tutto, tutti i dettagli. Quando dopo dieci anni tutti ricordano tutto è perché è stata una cosa troppo profonda, emozionante, che è andata oltre il calcio. E’ andata in una direzione umana, i rapporti, l’amicizia. Troppo troppo profondo. Come mai l’Inter è stata l’ultima italiana a vincere la Champions? Vincere la Champions è difficile. Negli ultimi dieci anni il calcio italiano è stato dominato dalla Juventus, però finora quando è arrivata la sfida europea, anche giocando un paio di finali, loro non ci sono riusciti. Penso che adesso l’Inter diventerà sempre più forte con investimenti e giocatori importanti. Magari l’Inter riesce a trovare di nuovo dominio nel calcio italiano e vincere la Champions di nuovo».
ORGOGLIO – Mourinho, per finire, parla dell’abbraccio post finale con Marco Materazzi e sfodera tutto il suo interismo: «Abbracciare Materazzi è stato come abbracciare la squadra. Quando stavo andando via ho visto Marco lì, avevo un rapporto speciale con lui. Ho sentito quell’abbraccio come un abbraccio alla mia squadra. Loro dicono tante volte che li ho aiutati tanto ma io dico esattamente il contrario. Dopo il papà del nostro Massimo Moratti, il mago Helenio, i giocatori di quella generazione hanno fatto una parte importantissima e la generazione nostra ha fatto la storia. Per me è una gioia infinita. Io vado in giro per il mondo, per strada, principalmente a Londra, e arriva sempre un interista che ti tocca, ti saluta, ti ringrazia. I miei ragazzi sono in questa storia, è questa la cosa che mi fa più piacere. Di Champions ne ho vinte due, magari me ne aspetta un’altra in futuro, ma questa sensazione dei miei ragazzi che hanno fatto la storia dell’Inter è la cosa che mi fa più piacere».
Fonte: raisport.rai.it – Aurelio Capaldi