Moratti: «Zhang? Il tecnico non funziona! Inter, almeno una coppa»
Moratti dispiaciuto da tifoso della stagione travagliata dell’Inter. L’ex patron, che aveva già parlato a Radio Kiss Kiss (vedi articolo), difende però Zhang dagli attacchi. Poi qualche considerazione su altri temi
SEMIFINALE − A Radio Radio, Massimo Moratti sul match di questa sera: «Juventus-Inter? Speriamo di portare a casa qualcosa quest’anno. Certamente sarà una partita combattuta, perché con la Juventus è così; ma serve la grinta necessaria per capire che una coppa quest’anno sarebbe molto importante. Sì, poi c’è la coppa dei campioni, ma lì è più difficile».
PROBLEMA − Moratti difende Zhang: «Un tifoso, se è tifoso, non può essere entusiasta di questo momento. Sono dispiaciuto, più che deluso. Per quanto riguarda Zhang devo dire che qui stiamo attaccando lui, quando chi non funziona è l’allenatore. Sì, la società può avere i suoi problemi, ma i giocatori ce li ha, li ha comprati, ha speso un sacco di soldi per una squadra che avrebbe potuto rendere molto di più di quello che sta rendendo. Certamente la colpa non è sua ma lui ha dato la responsabilità a un allenatore e a dei dirigenti. Se poi dopo questi dirigenti e quest’allenatore per trovare una via d’uscita parlano costantemente del presidente e della società può essere una scusa ma non è certo quello che mette la società nelle condizioni di non vincere, perché gli stipendi arrivano e i giocatori sono tutti lì».
SUCCESSORI − Il parere di Moratti su due possibili post Inzaghi: «Conte ha fatto così bene all’Inter che di certo una repetition non ci farebbe male. Mourinho è molto impegnativo, prenderlo vuol dire avere grandissime ambizioni a cui stare dietro. Certamente Mourinho è sempre un obiettivo fantastico per un interista, ricorda il meglio che si possa aver avuto e resta un professionista di grandissima serietà».
ORGOGLIO − Poi Moratti conclude in questo modo: «Quando sei orgoglioso non è che sei orgoglioso di un momento, sei fiero per aver fatto del bene a una persona o – in questo caso – a una società. Se pensavo a Calciopoli? Sicuramente rimanere fuori da tutto quel casino è qualcosa di molto positivo. Sostenere l’Inter non è semplice. Ci sono questi fondi che vedo girare da una società all’altra. Se si pretende un presidente italiano bisogna tirar fuori un nome che al momento mi sembra difficile trovare. Questione stadio? San Siro fa parte del piacere di pensare a quello che è successo fino adesso, quindi mi dispiace proprio l’idea di abbatterlo. Poi è uno stadio stupendo, ancora si vede bene la partita. Se si vuole vedere la partita San Siro è perfetto».