Moratti: “Messi-Inter non è sogno proibito! Lautaro Martinez? Si veda se…”
Intervistato sulle frequenze di “Radio Uno” nel corso della trasmissione “Radio Anch’Io Sport”, Massimo Moratti, ex storico presidente dell’Inter, ha parlato anche di Lionel Messi e Lautaro Martinez
NUOVE REGOLE – Queste le parole di Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, su come cambierà il mondo del calcio una volta superata l’emergenza Coronavirus. «Si insiste sulla normalità, sul finire la stagione ma la normalità non esiste più. Ci si deve mettere in testa che forse tutto è cambiato. Devono esserci regole diverse, non quelle vecchie, si devono avere fantasia e coraggio di avere nuove regole».
CAMPIONATO – Quindi Moratti ha dichiarato ancora sul campionato. «Mi chiedo quanto sia obbligatorio tenere conto di questo campionato. Alcuni sforzi ci sono stati, ma si devono fare sacrifici e prendere notevoli rischi per concludere questo torneo. D’altra parte, non finendolo ci sarebbe il grosso problema di trovare la soluzione più corretta e là ognuno difenderebbe la sua parte».
TAGLIO STIPENDI – Moratti passa dunque al tema del possibile taglio degli stipendi dei calciatori. «Sono i giocatori per primi a rendersi conto della gravità della situazione. Le somme risparmiate dovrebbero andare alle società e anche al calcio minore. I piccoli club sono il problema più grande, determinanti per la ripresa della società. I ragazzi con il calcio evitano altre brutte avventure. Senza tutta la base anche il calcio di vertice sparisce e deve essere rivisto tutto il calcio».
MESSI – Moratti poi sul sogno Lionel Messi all’Inter. «Credo non sia per niente un proibito. Non lo era neanche prima di questa disgrazia. Messi è a fine contratto e penso che ci sarebbe uno sforzo da parte della proprietà per portarlo all’Inter. Non so se la situazione attuale cambi in positivo o in negativo questo obiettivo, ma ora le carte sono state tutte sparigliate. Penso che ci sia la possibilità di vedere cose strane a fine anno. Lautaro Martinez? Si deve vedere se non rientra in situazioni più importanti come quella di Messi».