Milito: “Inter, Lautaro diventerà forte! Nel 2010 Bayern e Barcellona…”
Diego Alberto Milito, ex attaccante dell’Inter del Triplete oggi dirigente sportivo del Racing Club, nel corso di una lunga intervista rilasciata ai microfoni di “90min.com” parla della sua vita da dirigente e delle differenze rispetto a quella da calciatore. Poi è tornato a parlare di Inter, dicendo la sua riguardo Lautaro Martinez e Suning.
SU LAUTARO – Diego Milito – dirigente del Racing Club in Argentina – parla dell’attaccante dell’Inter e della Nazionale Albiceleste Lautaro Martinez, che proprio nel Racing Club ci ha giocato: «Cosa manca a Lautaro per essere titolare con l’Argentina? Tempo! È chiaro che è un grande giocatore e non ho dubbi che farà molto bene con la nostra nazionale. Ha bisogno di tempo e di accumulare gare per fare più esperienza possibile. È quello di cui ha bisogno oggi. Non sarà facile affermarsi perché fortunatamente abbiamo grandi attaccanti, grandi giocatori. Abbiamo sempre avuto una grande abbondanza, soprattutto nel reparto offensivo. In realtà, mi piacciono molti attaccanti: Lautaro, il Kun Agüero, anche il Pipita Higuaín. Anche un giocatore come Alario, che è anche un ottimo attaccante. Ce ne sono molti. Sicuramente me ne dimentico alcuni, ma ci sono molti grandi attaccanti che possono ambire al posto da titolare.».
LA PARTITA PIÙ IMPORTANTE – «Contro il Bayern per tantissimi motivi, per cosa significa giocare una finale di Champions League, cosa significava per l’Inter in quel momento e per me personalmente. È stata una partita senza pari.».
CONTRO IL BARCELLONA – «È stata una grande gioia per l’Inter qualificarsi per la finale dopo 45 anni. L’intero mondo interista lo voleva: i tifosi, la società, il Presidente (Massimo Moratti ndr). Un’impresa straordinaria contro quella che era la migliore squadra del mondo, con il miglior giocatore del mondo (Lionel Messi ndr). Fu qualcosa di davvero importante».
SU MOURINHO – «Era fondamentale, era il nostro riferimento, il nostro comandante. Un allenatore che ci ha fornito tutti gli strumenti per conseguire ciò che è stato raggiunto quell’anno. Molti. È sempre stato molto vicino ai giocatori. Un allenatore che riesce a ottenere il 100% da ognuno dei suoi ragazzi ha un valore, gestisce il gruppo molto bene. Ha avuto un anno fantastico con noi».
SUNING – «Ha avuto molti cambiamenti, su tutti quello di proprietà con la partenza di Massimo Moratti. Non potrebbe mai raggiungere la stabilità di allora ed essere competitiva. Oggi con il gruppo Suning ha trovato la direzione di cui aveva bisogno. Vorrei che questo sia l’anno dell’Inter».
DA DIRIGENTE – «È chiaro che qualcosa cambia. Non è lo stesso di quando sei un calciatore: molto dipende da ciò che fai nel campo di gioco. Nel ruolo di manager o direttore sportivo invece non hai molte responsabilità, oltre a quella di formare una buona squadra. Si soffre in maniera diversa, anche se guardi le partite dalla tribuna».
Fonte: 90min.com