Marotta: “Stadio vitale per i ricavi e dodicesimo uomo. Io alla Juventus…”
Intervenuto all’evento “Le sfide del calcio italiano” al Campus San Giobbe a Venezia, Beppe Marotta, amministratore delegato dell’area sport dell’Inter, ha parlato dei temi fondamentali oggi in questo mondo.
STADIO – Queste le parole di Beppe Marotta, amministratore delegato dell’area sport dell’Inter, riportate da “CalcioeFinanza.it”: «Da un livello di mecenatismo siamo arrivati oggi ad uno di business e gli stadi devono rispondere a delle esigenze che trent’anni fa non c’erano: di sicurezza, non facili da rispettare, accoglienza, senso di appartenenza ed ospitalità, perché la presenza degli sponsor è importante ed è indispensabile concedergli la giusta accoglienza. Gli stadi sono fondamentali nell’ottica dei ricavi. Io ho partecipato nella mia esperienza di Juventus al passaggio tra il vecchio stadio ed il nuovo ed al di là dei benefici che abbiamo tratto a livello economico, lo stadio ha rappresentato il dodicesimo uomo in campo, con la gente a pochi metri di distanza dai calciatori e senza le piste di atletica».
POLO COMMERCIALE – «Il cambiamento in ottica Juventus dallo stadio comunale a quello di proprietà ha portato all’aumento dei ricavi di ben tre volte. Va anche detto che quello che oggi guadagna la Juventus corrisponde ad un terzo di quello che guadagnano le big europee. Accanto allo stadio reale, c’è anche lo stadio virtuale formato dai diritti televisivi: oggi non bisogna più costruire cattedrali nel deserto, ma poli commerciali che si possano vivere tutti i giorni. Soprattutto, deve esserci lungimiranza da parte dei proprietari delle società, che devono rispettare certe caratteristiche di continuità».
VISION – «Oggi in Italia si vedono spesso cambiamenti di azionisti e questo porta al non vedere nel medio termine costruzioni delle strutture. L’importante è avere in avanti una vision che possa permettere di programmare, oltre ad un iter burocratico più snello. Ritengo che lo stadio sia un fenomeno di carattere nazionale, per cui alcuni passaggi intermedi rappresentano solo ostruzioni. Siamo poi dei grandi contribuenti, per cui una forma di defiscalizzazione da utilizzare negli investimenti potrebbe essere un ulteriore strumento opportuno per facilitare il percorso di crescita».