Marotta: «Siamo in evoluzione: sostenibilità a discapito del successo sportivo»
Beppe Marotta, in occasione del lancio della nuova edizione del Programma Executive “Management del Calcio” e promosso dal Settore Tecnico della FIGC in partnership con SDA Bocconi, è intervenuto nel corso del Webinar per parlare della sua esperienza in una proprietà straniera nel calcio italiano.
NUOVO MODELLO – Marotta nel corso del suo intervento promosso da FIGC e SDA Bocconi, ha parlato della sua esperienza con una proprietà straniera nel calcio, facendo riferimento a u nuovo modello di business: «La mia esperienza con una proprietà straniera è nel vivo perché questo è il terzo anno che collaboro con loro, ma questo non ci trova impreparati. Il calcio del passato è molto romantico, legato più a un ambito familiare, che però nasceva dalla spontaneità d’animo di alcuni personaggi che hanno dato molto. Anche in una metropoli come Milano, espressioni di due grandi realtà calcistiche come Inter e Milan, oggi sono di proprietà di due proprietà straniere. Questo proprio a dimostrazione come la nostra Nazione ha risentito di questo cambiamento, fortunatamente, che in ambito calcistico. Le proprietà straniera hanno portato un nuovo modello di business: se prima l’obiettivo era quello di vincere, mettendo in secondo piano un concetto di sostenibilità, adesso la situazione è esattamente al contrario».
IN PASSATO – Marotta parla nello specifico facendo anche dei paragoni con il passato: «Oggi la situazione si è capovolta e bisogna anteporre il concetto di sostenibilità a discapito anche di un risultato sportivo che forse non premia sempre il desiderio dei protagonisti o dei tifosi, ma questo è il modello vincente. Prima il “vecchio” presidente al termine della stagione andava dal dirigente e chiedeva il disavanzo e faceva l’assegno. Anche noi dirigenti eravamo contagiati nel voler primeggiare dimenticando che a fine stagione vanno pareggiati i conti. La sostenibilità, inoltre, dà lunga vita ai club».