Marotta: «Ridurre i costi mantenendo la competitività! Inter ha un obiettivo»
Marotta, presente all’evento organizzato da Il Mattino per i suoi 150 anni, presso il Palazzo Reale – Teatro di Corte, ha parlato del calcio italiano. Poi è tornato anche sul modello di sostenibilità e dei prossimi obiettivi dell’Inter a livello dirigenziale (vedi prima parte).
NON PIÙ COME PRIMA – Giuseppe Marotta continua sottolineando le differenza tra il calcio di prima e quello attuale: «Avendo quarantacinque anni di esperienza da questo modo, venendo dal campo e dalla scrivania, c’è da costatare come negli anni 2000 eravamo l’El Dorado del calcio, sia in termine di giocatori che venivano e finivano qui la loro carriera, sia a livello di ingaggi. Poi improvvisamente abbiamo perso posizioni. Oggi abbiamo un gap da colmare. La qualità del prodotto poi rispecchia con quello che fai in campo, perché se non si vince non è solo per mancanza di soldi. L’Italia è una delle poche nazioni dove lo sport non è inteso come un fenomeno sociale, non c’è per esempio il ministero dello sport e questo per me è una grandissima lacuna. Lo sport nelle scuole non esiste, io ho due gemelli di dieci anni e a scuola il maestro di matematica gli fa fare ginnastica. Da qua il fatto che il gioco del calcio come disciplina sportiva non è seguita nella ricerca del talento. Abbiamo una dispersione del talento perché nessuno è in grado di individuarli».
SOSTENIBILITÀ – Marotta parla ancora di un tema a lui caro, cioè quello della sostenibilità nel calcio: «Se noi prendessimo dieci tifosi chiedendo loro: “preferite una squadra che rischia il default ma che vince il campionato o preferite una società che è virtuosa ma che arriva quinta o sesta?”. Vedete che su dieci, undici dicono che preferiscono vincere il campionato. Però al di là di questo, il dirigente della gestione deve essere molto equilibrato e di conseguenza la sostenibilità è un obbligo. Si deve anche capire che certi costi devono essere contenuti. Oggi noi abbiamo un costo del lavoro che ha dei limiti, gli ingaggi sfiorano il 60-70% del fatturato. Bisogna ridurre i costi ancor prima di valorizzare le risorse, però poi dobbiamo salvaguardare la competitività, anche in termini Europei. Normale che per seguire la sostenibilità riduzione dei costi e valorizzazione delle risorse».
PROSSIMI OBIETTIVI – Marotta conclude parlando dei prossimi obiettivi dell’Inter a livello societario: «Da qui un anno l’Inter? – A questo punto interviene Aurelio De Laurentiis: “Viene venduta” (ride Marotta, ndr) – . La gestione va avanti con un progetto che è andato avanti qualche anno fa e deve proseguire nella ricerca della sostenibilità non dimenticandoci che abbiamo un obiettivo, cioè di essere inserita nelle prime quattro perché da lì arrivano decine e decine di milioni, pochi ma buoni».