Malagò: “Nuova Calciopoli? Imbarazzante! Soluzione? Juventus-Inter il 9”
Giovanni Malago, presidente del CONI, nel corso di un’intervista a “Repubblica” oggi, ha parlato del caos rinvii causati dall’emergenza Coronavirus, chiamando a raccolta Dirigenti e non a mantenere la calma. E riguardo Juventus-Inter ribadisce la volontà di giocare lunedì 9 marzo per la regolarità del campionato.
PRIMA LA SALUTE – Giovanni Malagò chiama a raccolta tutto il mondo del calcio: «È tempo che qualcuno rientri da Marte: Io ho disperatamente fatto presente quello che sta accadendo in Italia e in molte parti del pianeta: la salute prima di tutto, anche del calcio».
JUVENTUS-INTER – Malagò parla della soluzione di giocare il big-match lunedì 9 marzo: «Juventus-Inter di lunedì? Lo slittamento di un turno in tempi ravvicinati mi sembra l’unico modo per garantire al cento per cento la regolarità del campionato. La prossima settimana la Juventus non avrà la UEFA Champions League e l’Inter avrà a disposizione tre giorni per recuperare le energie prima dell’Europa League».
DIRIGENTI AGITATI – Giovanni Malago si scaglia soprattutto contro alcuni Dirigenti che a detta sua si lasciano prendere un po’ la mano (riferimento a Steven Zhang?): «Dirigenti che litigano? Non fa onore all’Italia. Il virus sta creando problemi enormi a tutto lo sport, è tempo che il calcio capisca che non esistono atleti di Serie A e atleti di Serie B. Essere più popolari e guadagnare di più non dà ai calciatori più diritti rispetto a chi si è magari allenato molto di più di loro per ottenere un pass olimpico. È una questione di rispetto. Dirigenti egoisti? Credo sia un problema culturale. Lo sport mondiale non sa come organizzare i calendari delle gare di avvicinamento ai Giochi, indispensabili per qualificarsi, e ci tocca sentire dirigenti del calcio che calcolano il numero dei diffidati, degli squalificati, dei titolari e delle riserve. Ma vi prego! Molti di loro non hanno mai avuto una visione generale. Per carità, fanno i propri interessi e li capisco, ma questo succede solo in Italia. Anche da noi servirebbe una figura del “commissioner” all’americana, una persona democraticamente eletta dai club che però decide, senza che tutti e 20 vogliano sempre metterci il becco, e qualcuno di più».
CALCIOPOLI – Malagò risponde a chi pensa che si tratti ancora una volta di Calciopoli: «Nuova Calciopoli? Ma non c’entra niente, è imbarazzante! Il fatto è che i tifosi caricano i loro dirigenti e questi li assecondano finendo di parlare come loro. Non va bene. L’azienda calcio è formata da 20 azionisti che quando votano devono, o dovrebbero, avere lo stesso peso. Si scelgano una persona che li governi con un ampio mandato. In una Nazione mica comandano e decidono sessanta milioni di persone».
CON CALMA – Malagò conclude invitando tutte le società e i dirigenti alla calma: «Domani al CONI nessuno dovrà sentirsi tirato per la giacchetta, ma allo stesso tempo nessuno dovrà pensare di vivere in un mondo a sè. C’è chi muore, chi si ammala: direi che è tempo di smetterla con le beghe da cortile. Ultima parola al calcio? Hanno gli onori, si prendano l’onere. Il calcio dà soddisfazione, visibilità e guadagno: sappia decidere anche per il meglio».