Lautaro Martinez: «I rigori? Li tiro all’Inter, con l’Argentina avevo l’ultimo»

Lautaro Martinez ha parlato a lungo con TyC Sports in Argentina, soprattutto della questione nazionale. L’attaccante dell’Inter, dopo aver parlato del suo presente nel club (vedi articolo), si sofferma sui Mondiali vinti.
RIGORE DECISIVO – Lautaro Martinez conferma quello detto da Enzo Fernandez (vedi articolo) per la finale tra Argentina e Francia: «Era mio il quinto rigore in finale? Sì… Ti passano milione di cose per la testa, la porta diventa minuscola: è normale questo, ma devi stare quanto più tranquillo possibile. Fosse toccato a me sapevo già come calciare: forte al centro, come tirava mio padre. Non volevo rischiare nulla, poi ovviamente è una questione di fortuna perché magari il portiere la tocca. I rigori sono così, però è capitato anche ad altri. Contro l’Olanda ho deciso sul momento, avevo già deciso di calciare dalla parte del portiere ma ho cambiato all’ultimo per fortuna. Contro il Borussia Dortmund e il Bologna avevo sbagliato, per questo ho cambiato: sono decisioni da prendere in pochi secondi. Se Enzo avesse sbagliato sarebbe toccato a me».
IL MOMENTO CHIAVE – Lautaro Martinez torna sulla semifinale con l’Olanda: «Già nel prepartita si parlava molto di noi, di come eravamo noi a irridere loro. Invece in realtà erano loro a parlare più di noi. Siamo rimasti concentrati, abbiamo visto le dichiarazioni. Quando Lionel Messi si arrabbia non ce n’è per nessuno… Quel rigore è stato importante per me, perché mi ha dato sollievo e tranquillità. Certo, non ho potuto segnare ai Mondiali salvo quel rigore ma sono contento per i compagni entrati che hanno giocato nella migliore maniera. Ognuno cerca di dare il suo meglio, io non potevo dare il 100% per condizioni fisiche ma già contro l’Olanda stavo meglio seppur con infiltrazioni. Sono contento per Julian Alvarez, che ha giocato al mio posto e fatto benissimo».
DAL DISCHETTO – Lautaro Martinez insiste sul tema delle battute dagli undici metri: «Tiro i rigori con l’Inter, con l’Argentina ovviamente il primo è Messi e il secondo Leandro Paredes. In Copa América ho calciato, in una partita delle qualificazioni contro la Colombia mi è capitato. Quando in finale Gonzalo Montiel aveva commesso il fallo di mano del rigore era un po’ triste. Mi sono avvicinato a chiedergli se mi lasciava il quarto, però non me l’ha lasciato ed è andato lui a battere. Abbiamo sofferto tanto, poi è stata una grande gioia».