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Jiangsu in (s)vendita, situazione più grave dell’Inter. E c’è un altro rischio

In Cina si parla del futuro del Jiangsu, che è in bilico molto più di quello dell’Inter in Italia. La proprietà Suning deve risolvere due grane calcistiche che non si sposano con le direttive governative, ma cifre, tempi e soprattutto conseguenze sono molto diversi

STOP AL CALCIO – La situazione in Cina è preoccupante da mesi per il calcio, che non è più considerato un settore in cui dover investire. Il verbo “dovere” è fondamentale perché non si tratta di una decisione che si può prendere o meno. Se il Governo Cinese dice che nel calcio “non si deve investire”, non si deve investire e basta. Le recenti parole di Zhang Jindong (vedi dichiarazioni) anticipano quello che dovrebbe essere la repentina rivoluzione degli affari della proprietà Suning nel mondo del calcio. A quindici giorni dall’inizio previsto della nuova stagione della Chinese Super League (inizierà?) ancora non è dato sapere se il Jiangsu (non più Jiangsu Suning, ndr) parteciperà e come. In realtà anche gli altri club non se la passano bene ma hanno proprietà meno esposte di Suning nell’economia del Paese. Ecco perché oggi Zhang è obbligato a liberarsi di questo pacchetto calcistico, tornando a dedicarsi esclusivamente al core business di Suning. Con buona pace del figlio Steven, che vorrebbe trattenere il duplice business calcistico negli affari di famiglia.

CESSIONE IN VISTA – Così come l’Inter, anche il Jiangsu è in vendita e porta con sé nella trattativa i debiti accumulati (in particolare gli stipendi non pagati). Ma c’è una differenza: le scadenze in Cina sono imminenti e di certo non ci si può presentare a inizio stagione, da campioni in carica, senza allenatore e giocatori. Per questo motivo la famiglia Zhang non solo si vede costretta a vendere ma potrebbe anche dover svendere le quote del club cinese. Qualche acquirente si è già palesato, ma essendo il calcio “irrilevante” per un’azienda non è detto che sia “rilevante” per un’altra. Le negoziazioni si faranno al ribasso e non è detto che ci siano tempi e modi per arrivare alla fumata bianca. C’è anche la clamorosa ipotesi di regalare la società pur di liberarsene definitivamente. Qual è il rischio peggiore? Lo scioglimento del club, che è una strategia nota nella storia del calcio cinese. Ovviamente si cercherà di evitarlo, anche perché le cifre in ballo non sono paragonabili a quelle richieste per cedere l’Inter o per trovare un partner finanziario. Insomma, Suning deve risolvere i problemi Inter e Jiangsu, ma quello “interno” oggi ha la priorità temporale.

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