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Inzaghi: «L’Inter può scrivere una pagina del presente! Bastoni lo valuto»

Inzaghi ha appena concluso la conferenza stampa di vigilia di Inter-Real Madrid, dove era presente assieme a Handanovic (vedi articolo). L’allenatore, in vista dell’esordio in Champions League, ritiene si possano fare grandi cose e anticipa che Bastoni verrà valutato a partire dalla rifinitura in programma alle 11.

CONFERENZA INZAGHI – Questa la conferenza stampa di Simone Inzaghi alla vigilia di Inter-Real Madrid.

L’Inter è una squadra che viene da tre anni in cui ha fatto ottimi gironi, perdendo la qualificazione all’ultima giornata. Crede che questa cosa possa essere un condizionamento psicologico per affrontare questo girone o uno stimolo in più?

Io penso che quello che è stato, compresa la doppia sfida col Real Madrid, ormai sia il passato. Adesso abbiamo una grandissima opportunità di scrivere una bellissima pagina per il nostro presente. Domani incominciamo, sarà un girone non semplicissimo ma l’augurio è quello di passare il girone.

L’anno scorso ha superato il girone, a differenza dell’Inter. Quest’anno, con un’esperienza maggiore, questo può cambiare le cose?

Io penso che l’esperienza in partite del genere sia importantissima. Sappiamo, dal giorno del sorteggio, che il girone non è semplicissimo perché oltre al Real Madrid, che è l’avversario dell’esordio, ci sono altre due squadre che faranno di tutto per metterci in difficoltà. Però adesso abbiamo recuperato dalla partita di Genova, abbiamo l’allenamento di oggi e una sgambata domani mattina per cercare di preparare una partita che sappiamo sarà molto insidiosa. Affrontiamo una squadra che ha una grandissima storia, un grandissimo allenatore e dei grandissimi giocatori, però la vogliamo affrontare nel migliore dei modi.

La partita di domani può essere come quella di domenica, un faccia a faccia continuo?

Io penso che, per quanto riguarda la partita di domenica, è normale che sia stata una battuta d’arresto che ha lasciato del rammarico. Però c’è anche da considerare che abbiamo giocato gli ultimi venti minuti più recupero con un uomo in meno: sappiamo che spesso le partite si decidono lì. Per quanto riguarda domani sappiamo che dovremo essere bravi nelle due fasi: il Real Madrid, col recupero di Modric, è una squadra che palleggia bene e ti prende bene nella profondità. Secondo me dobbiamo essere bravi anche nella fase di possesso, per farli correre tanto.

Ci sono dei critici che dicono che Inzaghi non ha esperienza internazionale. Cosa vuol dire per lei?

Esperienza internazionale? Io penso che da allenatore, tra Europa League e Champions League, sia circa cento partite. Poi è normale che Ancelotti sia più esperto di me, ma questo è normale. Quello che posso dire è che per domani stiamo cercando di preparare la partita nel migliore dei modi, sperando di essere nella giornata migliore. Incontriamo una grandissima squadra, ma sarà bellissimo esordire davanti ai nostri tifosi in un palcoscenico così. In queste partite abbiamo giocato solo l’esordio col Genoa in casa, è passato tantissimo tempo. Sappiamo che sarà una partita molto difficile.

Già al giorno della presentazione aveva detto che l’obiettivo era passare agli ottavi. Domani sarà decisiva? Ci sarà Bastoni?

Una squadra come l’Inter è dal 2011, gli ultimi dieci anni, che non arriva agli ottavi. C’è questo dato che vogliamo sovvertire e cercheremo già da domani, con l’obiettivo bene in testa di passare il girone. Per quanto riguarda Bastoni lo valuterò in questi due allenamenti che abbiamo: è normale che il ragazzo ci voglia essere, ieri ha fatto un allenamento blando e oggi dovrà forzare. C’è ottimismo, ma bisogna vedere le risposte che darà il ragazzo.

Col Genoa l’Inter ha fatto una partita pressoché perfetta, nelle altre due più fatica. Dipende dalle avversarie o c’è qualcosa che si può fare meglio?

Questo sicuramente: si può sempre migliorare. Io penso che domenica ci ha penalizzato molto il fatto degli ultimi minuti con l’uomo in meno: nel calcio moderno quando perdi un uomo è difficilissimo. Spesso cerco di preservare gli undici togliendo gli ammoniti: domenica c’è stato l’episodio di Dimarco che ci ha condizionato, altrimenti avrei aspettato dieci minuti a fare l’ultimo slot. C’è rammarico per il risultato: obiettivamente per come è stata preparata, con sei giocatori di movimento fino a venerdì, la prestazione c’è stata e abbiamo creato tantissimo, fermo restando che la Sampdoria ha fatto un’ottima partita.

Ancelotti è uno degli allenatori da cui Inzaghi ha tratto ispirazione in carriera?

Ancelotti è uno degli allenatori più vincenti della storia, un grandissimo allenatore. È capitato in passato che sono andato a vedere degli allenamenti di mio fratello, o quando era al Napoli, che abbiamo parlato con piacere di calcio. Dà una grandissima organizzazione alle squadre, poi domani dovremo fare la partita perfetta contro una squadra molto forte.

Ha un piano per fermare Vinicius Junior?

Senz’altro è in un ottimo momento, ma se uno pensa a Vinicius Junior rischia di dimenticare Benzema, Hazard e Rodrygo. È una squadra con grandissimo talento, è normale che Vinicius Junior sia uno degli osservati speciali.

Cosa preoccupa di più di questo Real Madrid?

Mi preoccupa l’organizzazione che hanno. Tutti si sono concentrati su queste quattro partite di campionato, ma è una squadra che ha vinto tantissimo sia in Europa sia in Spagna. Ancelotti dà alle proprie squadre un bellissimo gioco d’attacco e una grandissima organizzazione di squadra. Bisognerà essere bravi perché è una squadra che ha dimostrato di poter colpire in ogni momento.

Dal punto di vista mentale e tattico su cosa ha lavorato Inzaghi in questi mesi per poter far capire che si può far bene in Europa?

Io penso che dobbiamo pensare non tanto sul lungo delle sfide, e neanche pensare al passato a quello che è stato o non è stato l’anno precedente col Real Madrid. Noi domani abbiamo un’opportunità di scrivere una pagina molto importante del presente per quanto riguarda l’Inter, dobbiamo cercare di fare le due fasi nel migliore dei modi. Non puoi pensare solo alla fase di non possesso, ma anche a quando la palla ce l’abbiamo noi.

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