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Inzaghi: «Inter, non ci nascondiamo! Con Lukaku di più, Skriniar per ora qui»

Inzaghi ha appena concluso la prima conferenza stampa della nuova stagione. Dopo le parole di Marotta (vedi articolo) il tecnico si è soffermato sugli obiettivi dell’Inter, sulle novità di mercato da Lukaku in poi e sul rischio che Skriniar parta. Senza toccare i temi Bremer e Dybala.

CONFERENZA INZAGHI – Questa la conferenza stampa di Simone Inzaghi alla vigilia dell’inizio della stagione dell’Inter.

Qual è il segreto per affrontare al meglio la stagione?

Dobbiamo affrontarla nel migliore dei modi. Abbiamo tante partite in tre mesi, poi il campionato si fermerà cinquanta giorni. Chiaramente con lo staff siamo già vedendo il da farsi, sicuramente faremo un richiamo di preparazione nei cinquanta giorni dei Mondiali. Senz’altro, per tutti gli allenatori, sarà una cosa nuova.

Inzaghi, come giudica il ritorno di Lukaku?

Per quanto riguarda Lukaku si era già instaurato un gran rapporto l’anno scorso. È durato poco, poi c’è stata questa possibilità di farlo tornare ed è normale che per un allenatore e per me personalmente sia un grandissimo colpo. Fermo restando che non dimentichiamo che l’attacco dell’Inter è stato il migliore in Italia l’anno scorso. Ho accolto benissimo il ritorno di Lukaku, che ci porterà tante soluzioni, ma non dimentico quello che hanno fatto i miei attaccanti l’anno scorso che sono stati bravissimi. Ci hanno permesso di fare una grandissima stagione con due trofei e il rammarico di non aver vinto lo scudetto. Con 84 punti di solito lo porti a casa, non è successo ma ripartiamo con entusiasmo.

Quali obiettivi si pone l’Inter quest’anno?

Vincere significa vincere. L’anno scorso sappiamo tutti cos’è successo col mercato, il nostro primo obiettivo era mettere in sicurezza la società e i dirigenti sono stati bravissimi e l’hanno fatto. Abbiamo lavorato dal primo giorno, poi con le vittorie e il calcio giocato è stato facile per tutti dire Inter favorita, quando a luglio nessuno faceva il nostro nome. Partiamo dietro al Milan che è campione d’Italia, l’ha vinto sul campo. Noi, insieme a cinque-sei squadre, siamo lì a lottare fino alla fine ma non ci nascondiamo: vogliamo competere, l’abbiamo fatto l’anno scorso e lo faremo quest’anno.

Se il sacrificio dovesse essere Skriniar sarebbe un problema ricostruire la difesa?

Per quanto riguarda il mercato abbiamo visto l’anno scorso. Su questo sono in una botte di ferro per quello che i dirigenti hanno fatto nella situazione in cui eravamo. Per quanto riguarda Skriniar in questo momento è un giocatore dell’Inter, l’anno scorso ha fatto un campionato straordinario. Il 10 arriverà in ritiro, l’anno scorso avevamo parlato di Lukaku che dopo dieci giorni non c’era più. Oggi è una cosa, quindici giorni dopo nel mercato può essere un’altra. Con la società lavoriamo a stretto contatto ogni giorno, anche in questo periodo dove eravamo in vacanza.

Quale caratteristica vuole vedere Inzaghi quest’anno in campo? L’anno scorso è mancata la cattiveria.

Rispondendo a questa domanda su alzare l’asticella avendo vinto due titoli vuol dire fare il Triplete, che l’anno scorso per due punti non ci siamo riusciti. Da Inter-Sampdoria quello che mi rimane negli occhi è vedere i miei giocatori con tutto il pubblico che applaudiva: penso sia stata la migliore soddisfazione per me. Aveva vinto il Milan lo scudetto e sappiamo cosa vuol dire, ma c’erano 70.000 persone che applaudivano i ragazzi con alcuni in lacrime. Volevamo vincere il terzo trofeo, per poco non ci siamo riusciti ma ci riproveremo contando su un pubblico strepitoso. Abbiamo la fortuna di avere questo zoccolo duro, questo pubblico che ci accompagna da sempre e lo farà anche nel viaggio che inizierà il 13 agosto a Lecce.

Come si gestiranno Handanovic e Onana?

Per quanto riguarda la gerarchia partirà come portiere titolare Handanovic, perché se l’è meritato per la stagione che ha fatto l’anno scorso, che è stata ottima. Poi conosciamo tutti il valore di Onana, che è un giocatore giovanissimo del ’95. È il portiere del futuro dell’Inter, quest’anno avrà le occasioni per mettersi in mostra. Ci abbiamo puntato forte con la società già un anno fa.

Fra dodici mesi come si vede Inzaghi?

Speriamo di trovarci con le cose andate nel modo migliore. L’anno scorso avevo grandissime speranze e voglia di far bene all’Inter, l’anno passato mi ha regalato grandissime soddisfazioni. Più che per i trofei vinti e per l’approdo agli ottavi di Champions League, che l’avevo promesso nella mia prima conferenza, è per l’alchimia che si è creata con questo pubblico: insieme alla squadra siamo diventati una cosa sola. Mi viene in mente l’ultima giornata e la finale a Roma, sono soddisfazioni che mi rimangono per sempre e spero durino a lungo.

Le piacerebbe allenare Dybala?

Dybala lo conosciamo tutti, è inutile parlare del calciatore che è di grandissima qualità e l’ha dimostrato negli anni in Italia. Abbiamo sei attaccanti in rosa, i quattro confermati più Pinamonti che ha fatto una stagione straordinaria e Sanchez. Non mi sembra giusto parlare di giocatori che non sono sotto contratto con l’Inter.

Quanto è soddisfatto Inzaghi del rinnovo?

Mi fa molto piacere. Con il presidente e la dirigenza si è creata una grande sinergia, tutti vanno nella stessa direzione volendo il bene dell’Inter. Il rinnovo mi fa molto piacere, per me e i miei collaboratori: vedete me, ma ho tante persone che mi aiutano nel quotidiano.

C’è un giocatore che quest’anno potrà fare la differenza?

Se devo fare dei nomi in questo momento non mi viene. Tutti i giocatori mi hanno dato quello che avevamo chiesto, si sono resi disponibili tutti quanti e hanno fatto in modo che la stagione andasse in un determinato modo. Sono state cinquantadue partite di grandissima intensità, abbiamo avuto un ottavo di finale contro il Liverpool che c’è costato tantissimo a livello mentale e fisico. Abbiamo perso due giocatori importanti come Brozovic e de Vrij, però come detto nelle ultime conferenze dell’anno scorso è un percorso che rifarei dall’inizio alla fine in tutto e per tutto.

Al di là del derby e del Bologna c’è qualcosa in cui si può migliorare? In Champions League è possibile alzare l’asticella?

La storia degli ultimi undici anni diceva che gli ottavi non erano stati raggiunti, poi nelle due gare col Liverpool qualcosa in più si poteva fare. Però sappiamo che, in questo momento, le squadre inglesi sono quasi ingiocabili. Abbiamo visto che con corsa e determinazione, come nelle due gare col Liverpool, ce la siamo giocata a viso aperto.

Si andrà avanti col 3-5-2?

Qualcosa proveremo in questi giorni, ma mi piace giocare in questo modo. Sono sicuro che ho i giocatori con le caratteristiche adatte per questo modulo, poi di volta in volta si può cambiare. È successo l’anno scorso in alcune partite, mi viene in mente l’ottavo di Coppa Italia con l’Empoli – sottovalutato – dove abbiamo rimontato e ci ha permesso di vincere la coppa. Qualcosa cambierà, si è parlato di Onana e Lukaku ma la società ha preso due giovani molto importanti come Bellanova e Asllani. Sono giocatori giovani che chiaramente ci aiuteranno, poi per ultimo non dimenticherei Mkhitaryan che ha vinto tantissimo e mi è sempre piaciuto. Ho sempre avuto difficoltà in questi anni che l’ho incontrato, ci aiuterà nella crescita della squadra.

Inter ora completa per giocare su tutti i fronti?

È stata bravissima la società a muoversi. Adesso dovremo rimpiazzare l’uscita di Ranocchia, i direttori stanno lavorando in tal senso perché abbiamo solo de Vrij. L’obiettivo è avere venti giocatori di movimento, doppi nei ruoli e impiegabili sempre. Giocando venti partite da qui a novembre avrò il dovere sicuramente di cambiare, più avremo i tre portieri e vogliamo aggregare tre giocatori della Primavera in pianta stabile con noi. Il settore giovanile sta facendo un grande lavoro, l’anno scorso si è vinta la Primavera. In questo momento per il ritiro sono convocati i due Carboni, Valentin il più giovane lo aggregheremo a noi. Vogliamo aggregare Casadei che l’anno scorso è stato con noi, poi ha esordito Zanotti che se l’è meritato perché si è fermato tre-quattro mesi per un problemino. Spero quest’anno di farne esordire qualcun altro, so che è difficile esordire nell’Inter ma se i ragazzi lo meritano spero di farne esordire ancora qualche altro. Puntiamo molto sui giovani e l’Inter in questa direzione lavora molto bene.

Col ritorno di Lukaku cambierà qualcosa o si giocherà come l’anno scorso?

Il 5 luglio è presto, però qualche idea in testa ce l’ho già. Dipende anche dalle situazioni in cui ti trovi, abbiamo alternato l’anno scorso delle partite con recuperi molto alti o, quando la squadra avversaria non te lo permetteva, in posizioni più basse. È normale che Lukaku ci dia più soluzioni, è normale che prima si recupera campo in avanti e meno dobbiamo correre per fare gol. Secondo me avremo più soluzioni con lui, fermo restando che abbiamo gli altri nostri attaccanti che hanno fatto tutti molto bene.

Inzaghi, che impressione le ha dato Asllani?

È un giocatore molto giovane che sembra più grande dell’età che ha. Ha le idee chiare, sa che davanti a lui c’è un play che nelle ultime cinque-sei stagioni ha fatto delle prestazioni splendide con l’Inter. Abbiamo grandissima fiducia, l’abbiamo seguito per un anno intero e ha avuto sei mesi di crescita esponenziale. È un giocatore su cui crediamo molto.

Si può dire che l’anno scorso lo scudetto l’abbia perso l’Inter?

Questo non lo so, ribadisco che siamo molto contenti di quanto fatto. Quest’anno cercheremo di confermarci, non sarà semplicissimo né scontato perché quando metti trofei in bacheca non è semplicissimo confermarsi. Però siamo l’Inter e abbiamo il dovere di vincere sempre.

C’è un clima diverso rispetto alla scorsa stagione, questa cosa lascia tranquilli per alzare l’asticella?

Io ho la fortuna di viverla molto serenamente la pressione, perché come ho detto altre volte noi allenatori ce l’abbiamo tutti i giorni. Le scelte dobbiamo farle tutti i giorni, anche più di una. So cosa vuol dire, ho capito l’anno scorso e negli anni alla Lazio che essendo l’allenatore ho grandissime responsabilità, però mi fanno rendere al meglio. Sappiamo il percorso dell’anno scorso, quest’anno siamo qui e vedremo cosa succederà da qui alla fine del mercato. Siamo consapevoli e sappiamo di aver lavorato nel migliore dei modi in questi primi giorni di calciomercato, speriamo di farlo fino alla fine.

Su Skriniar si è aperti a tutto, ma per gli altri bisogna essere tranquilli? Casadei tolto dal mercato?

Per quanto riguarda Casadei ha fatto adesso gli Europei Under-19. È convocato per noi, dovrà stare in vacanza qualche giorno ma deciderà la società. Per Skriniar è come la conferenza dell’anno scorso, dove si parlava e si ragionava che la cessione di Hakimi sarebbe stata l’unica. Poi sappiamo che il mercato è imprevedibile e da qui alla fine può succedere di tutto, ma sono sicuro che il 13 agosto ci sarà un’Inter competitiva che vuole vincere. Come altre cinque o sei, che l’anno scorso alla mia presentazione qualcuno non metteva l’Inter nelle prime quattro. L’Inter non è assolutamente una preoccupazione, ma un motivo di orgoglio.

Con Inzaghi Immobile ha già vinto una Scarpa d’Oro, c’è una gerarchia per gli attaccanti dell’Inter?

A me piace che le mie squadre segnino. Un anno con la Lazio abbiamo fatto il miglior attacco, l’anno scorso con l’Inter siamo stati il miglior attacco. Quest’anno speriamo che uno fra Lautaro Martinez, Dzeko, Lukaku e Correa possa essere la Scarpa d’Oro.

Che tipo di gestione pensa di dare ai due portieri?

Ho risposto prima. Il titolare è Handanovic perché se l’è meritato sul campo, su Onana puntiamo io e la società. È il futuro dell’Inter, ha un contratto lungo e deve dimostrare di meritare tutto quello di cui si dice. È un patrimonio dell’Inter.

Dobbiamo aspettarci, con venti giocatori di movimento, che gli attaccanti siano quattro e non cinque?

Quello sì. Sappiamo che le partite sono tante, ma il quinto può essere un giovane. Non è il caso di Pinamonti, che è un giocatore già affermato con quattordici gol in campionato. So che ha delle richieste ma a oggi è convocato per il ritiro e starà con noi. La quinta punta se la si tiene bisogna che sia un giovane, sapendo che ha quattro grandi giocatori davanti nelle gerarchie.

Dovesse arrivare Bremer Inzaghi lo vede come centrale o braccetto?

È lo stesso discorso di Dybala, non parlo di giocatori che non sono dell’Inter. Non mi sembra corretto.

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