Interspac, obiettivo rafforzare l’Inter ma tanti i nodi da sciogliere – CdS
Interspac, l’obiettivo dell’azionariato popolare è quello di rafforzare l’Inter, ma in che forma? Tutti i dubbi del “Corriere dello Sport” in merito al progetto dei tifosi nerazzurri. Ieri le parole anche del presidente del progetto, Carlo Cottarelli (vedi articolo).
IL PROGETTO – Interspac entra nella fase operativa. Il suo presidente, Carlo Cottarelli, ieri ha annunciato di voler rafforzare l’Inter con dei capitali. Ci sarebbero però ancora diversi nodi da sciogliere: innanzitutto la disponibilità di Zhang ad accettare il sostegno del progetto. Il passo successivo sarà la raccolta dei fondi stessi. Il progetto può funzionare? Se si vuole solo aiutare con capitali una proprietà in Italia c’è già l’esempio Juventus, Roma e Lazio, quotate in borsa dove chiunque può comprare azioni, ma i pacchetti di controllo sono in mano a Exor, Friendkin e Lotito. Ci sono poi altri esempi di azionariato popolare, come in Germania, dove vale la regola del 50+1 che impone che le quote di maggioranza siano in mano ai tifosi. Nel caso del Bayern Monaco il 25% è diviso tra Adidas, Audi e Allianz mentre il 75% è diffuso tra oltre 250mila soci che versano 60 euro l’anno (15 milioni totale). Il loro apporto fa sempre utili, come i +10 milioni di questa stagione nonostante la pandemia.
TANTI DUBBI – L’Inter invece ha 150/160 milioni di perdita, dopo un -102 nel 2019-20 e -48 dell’anno pre-pandemia. Bisognerà capire le reali intenzioni di Interspac e soprattutto la forma dell’operazione. Il 68% dell’Inter oggi è controllata da Zhang, mentre il 31% da LionRock. Le azioni di Zhang sarebbero in pegno a Oaktree, difficile che Interspac possa acquistare le azioni di Zhang, allora la domande che si pone il quotidiano romano è: in quale forma Interspac scriverà un aumento di capitale? Con la rinuncia o la partecipazione dell’azionista di maggioranza? Tanti i nodi da sciogliere.
Fonte: Corriere dello Sport – Alessandro F.Giudice