Analisi tatticaPrimo Piano

Inter-Torino: Sanchez non segna ma crea e spacca la partita + altro regista

La reazione che serviva dopo Verona arriva, puntuale nel risultato anche se tardiva nell’evoluzione. Lo 0-1 regalato da Handanovic a Belotti viene ribaltato solo nella ripresa con Young, Godin e Lautaro Martinez. La scelta di puntare su Borja Valero trequartista viene premiata, ma è Sanchez a fare la differenza negli schemi di Conte. Anzi, fuori da essi. Ecco l’analisi tattica di Inter-Torino

PRESENTAZIONE PRE-PARTITA

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Conte per affrontare il Torino: Handanovic; Godin, de Vrij, Bastoni; D’Ambrosio, Brozovic, Gagliardini, Young; Borja Valero; Sanchez, Lautaro Martinez.

Inter-Torino Formazione ufficiale
Inter-Torino Formazione ufficiale

MODULO – Da un mese l’Inter di Conte scende puntualmente in campo con il 3-4-1-2, in cui ruotano alcuni interpreti. Nella versione senza centravanti di peso c’è spazio per Borja Valero a fare da raccordo tra i reparti, oltre a fasce più abbottonate del solito. Tecnica pura solo in mezzo.

RESOCONTO PARTITA

PRIMO TEMPO – L’Inter fa la partita giocando per vie centrali sfruttando l’asse dinamico Brozovic-Sanchez anche grazie ai movimenti di Borja Valero da sinistra a destra. La manovra è piuttosto decisa, anche se macchinosa. La spinta sulle fasce arriva perlopiù da destra, ma con il tentativo di sfondare in area più che arrivare al cross. Dopo un quarto d’ora di monologo nerazzurro, al 18′ va in scena una papera incredibile di Handanovic, che non trattiene la palla da corner e la lascia a Belotti a porta vuota. Lo svantaggio demoralizza gli uomini di Conte, confusi e probabilmente increduli per quanto accaduto. Pur continuando a tenere il pallino del gioco, la difficoltà nell’ultimo passaggio (e nei cross…) è evidente. L’Inter non sa arrivare a segnare. Il primo tempo termina 0-1: un regalo confezionato sulla linea di porta e l’incapacità di reagire caratterizzano il tabellino al 45′.

SECONDO TEMPO – Conte riparte senza modifiche nella ripresa e la pazienza gli dà ragione. Al 48′ bellissima sponda aerea di Lautaro Martinez che trova Young puntuale nello battere a rete al volo. Finalmente i calci da fermo vengono sfruttati a dovere, come il remake al 51′: sponda spettacolare di Sanchez che di testa trova Godin, che sempre di testa segna dopo aver scheggiato la traversa. L’Inter aumenta il ritmo, caricata dal rapido 1-2 d’inizio ripresa. La squadra di Conte è pericolosa sia nella manovra, più larga sulle fasce, sia in contropiede verticalmente. Al 61′ Lautaro Martinez si sblocca superando Sirigu anche grazie a una deviazione, bravo Sanchez ad avere l’intuizione giusta. Anziché mettere in ghiaccio il risultato, al 64′ la traversa di Belotti salva Handanovic. La stanchezza inizia a farsi sentire, soprattutto sulle corsie laterali. Al 71′ primo doppio cambio dell’Inter: fuori D’Ambrosio e Young, dentro Candreva e Biraghi. Staffetta ormai abituale a 20′ dalla fine. Al 76′ terzo cambio per Conte: fuori Godin, dentro Skriniar. Altro cambio che non modifica nulla tatticamente, sebbene Borja Valero continui ad abbassare il proprio raggio d’azione perché non ne ha più a livello di corsa, di fatto è un 3-5-2. All’84’ quarto e ultimo cambio per l’Inter: fuori Lautaro Martinez, dentro Eriksen. Il danese agisce a supporto di Sanchez nel 3-4-2-1 finale, si alza nuovamente Borja Valero (come da immagine sotto allegata, ndr). Esperienza al potere nel finale per evitare rischi inutili. Il secondo tempo termina 3-1: la ripresa restituisce i tre punti all’Inter, rapida a ribaltare la situazione.

Inter-Torino Formazione finale
Inter-Torino Formazione finale

CONSIDERAZIONI POST-PARTITA

PROTAGONISTA – La principale novità dell’undici iniziale è l’assenza forzata di Lukaku, resa meno pesante dalle giocate del suo sostituto: Sanchez. Il cileno è protagonista di un’altra prestazione magistrale, dove il termine sta a indicare proprio la capacità di insegnare calcio agli altri. Il numero 7 nerazzurro sostituisce il centravanti belga senza fare il centravanti, pur allargandosi sulla destra per favorire in tutto e per tutto Lautaro Martinez (prima punta atipica). I movimenti incessanti in orizzontale e verticale lo rendono imprendibile per gli avversari, ma allo stesso tempo fondamentale per i compagni. Si abbassa per ottimizzare la manovra da dietro, come un regista puro, e cambia lato per favorire inserimenti altrui. Gli manca solo il gol ed è una pecca, perché ha le occasioni per farlo. Però fa segnare i compagni e alla fine va bene così. Creativo.

COMMENTO – La partita dell’Inter cambia quando Handanovic regala il vantaggio al Torino. La reazione nulla nell’immediato fa presagire il peggio, quasi ad anticipare l’uscita di scena nerazzurra addirittura prima dell’intervallo. Poi Conte non si fa prendere emotivamente dalla situazione critica e non cambia nulla. Anzi, dà fiducia ai suoi, che la ribaltano in pochi minuti. Segno di maturità? Troppo presto per dirlo. Eppure è positivo notare che, a prescindere dall’errore individuale in occasione dello 0-1, tutti gli altri singoli si impegnano per fare del loro meglio senza musi lunghi. Come a voler dimostrare di aver capito gli errori e le strigliate ricevute. Su tutti, il chiacchieratissimo Brozovic è particolarmente attento a ogni singola giocata, sia in copertura sia in costruzione. Corre tanto e a testa alta. Gioca bene in coppia con Gagliardini e insieme possono ringraziare sia Sanchez sia soprattutto Borja Valero, l’altro regista dell’Inter di Conte. Lo spagnolo fa esattamente quello che Conte vorrebbe facesse Eriksen. In fase di non possesso pressa partendo da trequartista, mentre in fase di possesso iniziale arretra a mo’ di mezzala, anche davanti alla difesa se serve uno sbocco in più per la manovra. Inoltre, si allarga alternativamente a destra (quasi sempre) e sinistra (all’occorrenza) per togliere punti di riferimento agli avversari che impostano la manovra da dietro. Borja Valero gioca tutta la partita senza bisogno di brillare. Una partita sufficiente perché di sacrificio. Sono le scelte intelligenti a premiare lui e il tecnico che gli dà fiducia. Nel finale, dovendo agire di fianco a Eriksen per via del doppio trequartista (già visto nel Chelsea di Conte ma con caratteristiche completamente diverse), lascia al danese i compiti da trequartista puro per sobbarcarsi la regia in supporto ai due mediani stremati. Inter-Torino si può riassumere così: Sanchez spacca la partita garantendo il vantaggio, Borja Valero ne gestisce il risultato. Come nel 6-0 contro il Brescia. Tre gol e soprattutto tre punti che fanno respirare l’ambiente nerazzurro. La classifica ora dice che l’Inter è seconda insieme alla Lazio: la qualificazione alla prossima edizione della Champions League non è ancora ufficiale, i presupposti però tornano a essere positivi. In attesa di qualche passo falso altrui.

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