Inter, la sosta Mondiale non un bene! Soprattutto per un gruppo come il tuo
La sosta Mondiale bloccherà i campionati fino a gennaio. Per l’Inter non una buona notizia. La squadra di Inzaghi si era finalmente messa a pedalare a ritmi molto importanti
TIRARE UNA RIGA − Mancano solamente tre giorni all’inizio del Mondiale in Qatar. La Serie A ha chiuso anticipatamente i battenti per questo 2022. Ora spazio alla rassegna iridata più importante (senza l’Italia). In casa Inter, dunque, è possibile già tirare una riga in seno al primo trimestre di stagione. Sono stati tre mesi piuttosto altalenanti con una primissima parte di annata da dimenticare condizionata da sole quattro vittorie (Lecce, Spezia, Cremonese e Viktoria Plzen) e quattro sconfitte (Lazio, Milan, Udinese e Bayern Monaco) nelle prime otto gare complessive tra campionato e Champions League. Dunque un settembre da matita rossa. Da ottobre l’aria per fortuna è cambiata, l’Inter ha trovato una grandissima qualificazione in Champions League eliminando il quotatissimo Barcellona di Xavi e recuperando anche punti in Serie A. Ora la sosta per ricaricare le batterie in vista di un 2023 ad altissimo coefficiente di difficoltà e competitività. Ma urge una domanda: Inter, per te questa sosta è un vantaggio?
Inter, sosta? No grazie
La risposta, ad oggi, è no. La squadra di Simone Inzaghi stava recuperando sia fisicamente che mentalmente. Nell’ultimo mese e mezzo l’Inter era riuscito a vincere otto partite su undici, pareggiandone una e perdendone due. Dunque un ruolino di marcia da squadra assolutamente in salute. La pausa forzata, per forza di cose, può non risultare un bene per questa squadra. Soprattutto per un gruppo così umorale come quello nerazzurro che vive e si nutre di momenti sia positivi che negativi. Se per squadre come Milan e Napoli, in calo sia di energie fisiche che mentali (indipendentemente dalla cavalcata degli azzurri) questa sosta è quasi come una manna dal cielo, per l’Inter non è lo stesso. Per una squadra che stava ricominciando a viaggiare su ritmi importanti e che stava peraltro recuperando giocatori di livello (Brozovic in primis, Lukaku quasi), questo stop è come se fosse la rottura di un continuum sia di risultati che di prestazioni. A gennaio sarà un altro campionato, da capire se sarà o meno anche un’altra Inter.