L’Inter sarebbe già uscita dalla Champions League senza l’ausilio del VAR
L’Inter si è vista sfilare l’ultimissima chance di approdo agli ottavi di Champions League per un paio di giri di orologio. Poi il VAR ha fatto giustizia, ma con non poche polemiche
POLEMICHE GRATUITE – Il VAR in Italia è nemico pubblico. Sentimento condiviso da arbitri e giornalisti, o quantomeno la stragrande maggioranza. Gli anni pre-Calciopoli, basati sulle polemiche arbitrali con tanto di “moviolone” contraffatto, sono rimpianti da molti addetti ai lavori. Succede anche oggi. Ed è questo uno dei motivi per cui gli italiani tendono a boicottare la tecnologia salva-calcio. Che probabilmente alla fine dei conti non salverà affatto il calcio, ma almeno aiuterà a dargli una parvenza di credibilità. Che non significa “giustizia”, attenzione. L’errore umano, anche con l’utilizzo della tecnologia, è sempre dietro l’angolo. E a volte ci sta. Del resto, errare humanum est.
GRAZIE VAR – PerseVARare autem diabolicum, però. Ieri in Germania per due minuti abbondanti l’Inter è uscita dalla UEFA Champions League 2020/21 in seguito alla tripletta di Alassane Plea. Nonostante il tabellino (virtuale) segnasse il 3-3 con l’asterisco. L’ausilio del VAR ha permesso all’arbitro Danny Makkiele di tornare sull’episodio. Ri-valutato giustamente come errato al monitor e prontamente corretto in campo. Gol annullato per fuorigioco e si torna in campo per i minuti finali più recupero. L’Inter, pur soffrendo, riesce a mantenere il risultato di 2-3. Ma senza VAR sarebbe già uscita prima ancora delle polemiche post-partita. Viva il VAR, quando viene utilizzato. Bene.