Inter, dal ‘Non lo vogliamo’ al ‘Menomale che c’è’: Acerbi ribalta tutto
Acerbi in poche settimane si è preso l’Inter ribaltando completamente l’umore dell’ambiente verso i suoi confronti. Tanto lavoro e no proclami, Inzaghi ha avuto ragione
VETERANO − Il manuale del buon calciatore è lavorare, no proclami, lavorare e ancora lavorare. In poche parole fare come Francesco Acerbi. Arrivato all’Inter nella più unanime avversità e all’ultimo giorno di mercato, in poco più di un mese il centrale della Nazionale ha ribaltato l’umore dell’ambiente nerazzurro nei suoi confronti. Come? A suon di prestazioni importanti, mai una parola fuori posto e soprattutto giocando sempre con attenzione e concentrazione. Sono passati appena 40 giorni dal suo approdo in nerazzurro ma è come se fosse all’Inter da anni e anni. Dal ‘Non vogliamo Acerbi‘, adesso il coro unanime è ‘Menomale che c’è Acerbi‘. Poiché in mezzo all’inaspettata mediocrità della difesa nerazzurra in questa prima parte di annata (Skriniar e Bastoni irriconoscibili, de Vrij ancora peggio), Acerbi è stato l’unico a salvarsi.
USATO SICURO − Un merito sul suo arrivo a Milano è da assegnare anche a Simone Inzaghi. Il tecnico dell’Inter ha fatto di tutto pur di riuscire a portare il suo pupillo nuovamente sotto la sua gestione. Alla Lazio, Acerbi ha passato gli anni migliori della sua carriera proprio con ‘Simone’ in panchina. Con il tecnico piacentino si è distinto come uno dei migliori difensori della Serie A, trovando anche la Nazionale e un alloro Europeo. Con la partenza di Andrea Ranocchia, Inzaghi ha voluto puntare sull’usato sicuro. Acerbi ha risposto alla grande alla chiamata del suo comandante. Alla faccia di chi non lo voleva in nerazzurro.