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Inter-Juventus: Inzaghi se la gioca, Allegri no. E il gol al 121′ è solo il premio anti-beffa

Inter-Juventus termina solo al 121′, quando Sanchez mette in rete il gol che regala la Supercoppa Italiana a Inzaghi. La rimonta nerazzurra, iniziata con il rigore di Lautaro Martinez, in realtà è un dominio tecnico-tattico durato oltre due ore nonostante il gol subito alla prima occasione. Di seguito l’analisi tattica della finalissima Inter-Juventus di Supercoppa Italiana

Pre-Game Analysis: la preparazione e le scelte di Inzaghi

FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza scelto da Inzaghi per affrontare la Juventus in Finale di Supercoppa Italiana 2021: Handanovic; Skriniar, de Vrij, A. Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Dzeko, Lautaro Martinez.

Inter-Juventus formazione ufficiale
Inter-Juventus formazione ufficiale

In-Game Analysis: lo sviluppo e la lettura della partita

HIGHLIGHTS – Nel primo tempo, al 25′ McKennie svetta di testa tra de Vrij e Bastoni, che non marcano all’altezza il centrocampista bianconero, puntuale sul cross dalla sinistra di Morata solo sporcato da Skriniar (0-1). Poi al 35′ Lautaro Martinez spiazza Perin con un rigore perfetto, causato da De Sciglio che interviene in ritardo atterrando Dzeko in area (1-1). Infine, al 121′, proprio al termine dei tempi supplementari e a una frazione di secondo dalla lotteria dei rigori, Sanchez mette in rete una palla vagante su cui Darmian compie una prodezza ai danni del distratto Alex Sandro e regala la Supercoppa Italiana all’Inter (2-1).

MODIFICHE – Al 76′, sull’1-1, arriva il primo doppio cambio di Inzaghi: fuori Lautaro Martinez e Dzeko, dentro Sanchez e Correa. Cambia il tandem offensivo in una sola mossa. All’89′, appena prima dei supplementari, secondo doppio cambio per l’Inter: fuori Dumfries e Barella, dentro Darmian e Vidal. Altra staffetta ruolo per ruolo. Al 100′, nell’extra-time, quinto e ultimo cambio nerazzurro: fuori Perisic, dentro Dimarco. Cambia l’esterno sinistro a tutta fascia per gli ultimi 20′ pre-rigori (come da immagine sotto allegata, ndr).

Inter-Juventus formazione finale
Inter-Juventus formazione finale

Player Analysis: il singolo decisivo in Inter-Juventus visto ai raggi X

PROTAGONISTA – Non c’è molto da dire quando un subentrato segna il gol decisivo al 121′, la scena è tutta sua: Sanchez. Nel primo tempo Dzeko conquista il rigore e Lautaro Martinez lo segna, nel secondo tempo il cileno entra insieme a Correa e sembrava un finale drammatico già scritto. La critica non aspettava altro che la sconfitta dell’Inter per criticare la mossa di Inzaghi. Sanchez non solo risolve la partita ma evita anche lo scenario peggiore: arrivare ai tiri di rigori… senza rigoristi. Sarebbe stata una beffa atroce perdere dal dischetto una finale dominata nei 120′ più recupero. Il gol finora è il più pesante della carriera interista di Sanchez. Un leone in gabbia? Forse. Sicuramente un leone decisivo, quando vuole. E stavolta ha voluto. Maravilla.

Post-Game Analysis: le considerazioni finali su Inter-Juventus

COMMENTO – I voti nerazzurri non sono altissimi (vedi pagelle di Inter-Juventus) a causa di un dato oggettivo: l’Inter di Inzaghi è nettamente superiore alla Juventus di Allegri. Non è una questione di rosa, tutt’altro. Il lavoro tattico fatto da Inzaghi all’Inter è straordinario. Quello di Allegri nella sua Juventus-bis lascia a desiderare. La squadra bianconera non dà mai l’impressione di poter pungere, mentre l’unico difetto nerazzurro è l’allergia al gol-stupido. Crea tanto, concretizza meno del dovuto. In una serata in cui Brozovic sbaglia due palloni che non dovrebbe, un’altra squadra avrebbe fatto pagare tali distrazioni all’Inter. La Juventus no. Il pressing e il ritmo mantenuto per due ore, con pochissime pause, non sono gli unici segreti del successo. La loro qualità fa la differenza. Inzaghi offre una lezione tattica agli spettatori di Inter-Juventus. E ringrazia Sanchez per il regalo a tempo scaduto: è la strategia di Allegri ad aver fatto acqua da tutte le parti, ma meglio così.

OSSERVAZIONE – Dalle formazioni inziali si capisce subito come sarebbe andata la partita. Allegri prepara il solito scontro diretto da 0-1. La sua sfortuna è che il vantaggio bianconero arriva troppo presto, nell’unica dormita nerazzurra di una finale giocata fin dal 1′ per vincere. E infatti non è casuale che arrivi immediatamente la reazione. Anzi, di casuale c’è solo il gol-vittoria tardivo. Segnare al 121′, nell’ultima azione disperata della partita, è casuale. Perché di disperato nella prestazione dell’Inter non c’è nulla. Così come le formazioni iniziali, anche i cambi vanno in direzioni opposte. Conservativi per Allegri, quasi a difesa del pareggio per sperare di vincere alla lotteria dei rigori. Aggressivi per Inzaghi, quasi a voler ignorare ogni rischio. Inzaghi cambia l’Inter senza stravolgerla, come se la partita dovesse durare 90′ più recupero. Invece dura due ore. Oltre a Sanchez, anche Dimarco e Darmian entrano nell’azione del gol-vittoria. Tre subentranti al posto di tre tra i migliori in campo. Alla fine la vittoria pre-rigori è solo il premio anti-beffa per l’Inter di Inzaghi, che stradomina e stramerita: che sia solo l’inizio di un nuovo ciclo anziché il completamento del precedente biennio Conte. Bravissimi.

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