Christian Eriksen è destinato a lasciare l’Inter, ma la sua posizione contrattuale rischia di essere resa complicata dallo stop retroattivo ai benefici fiscali del “decreto crescita” che rendono più oneroso per l’Inter il suo ingaggio
La decisione del Governo di bloccare retroattivamente gli effetti fiscali del “decreto crescita” complica la posizione di quelle squadre che hanno approfittato dei benefici previsti per ingaggiare giocatori dall’estero, tra le quali l’Inter. Secondo “Sky Sport” la posizione di Eriksen è particolarmente complicata, al momento della firma del contratto, infatti, ha accettato un ingaggio di 7,5 milioni di euro netti che al lordo, con il decreto crescita, “pesano” per circa 10 milioni sui bilanci dell’Inter. La sospensione del decreto però porta questo peso a circa 14 milioni rendendo Eriksen, già di suo considerato fuori dal progetto, ancora più oneroso per le casse dell’Inter.
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