Inter-Cremonese (3-1): Inzaghi non dipende da un singolo ma Barella aiuta
Inter-Cremonese termina con lo stesso identico risultato di Lazio-Inter, inteso come 3-1 a favore della squadra di casa. Le firme di Correa, Barella e Lautaro Martinez dimostrano che il lavoro di Inzaghi non è dipendente da un singolo calciatore (Lukaku?), sebbene la prestazione sia ancora lontana da quella ideale. Di seguito l’analisi tattica di Inter-Cremonese di Serie A
Pre-Game Analysis: il modulo e le scelte di Inzaghi
FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza dell’Inter scelto da Simone Inzaghi per affrontare la Cremonese in Serie A: 1 Handanovic ©; 37 Skriniar, 6 de Vrij, 32 F. Dimarco; 2 Dumfries, 23 Barella, 77 Brozovic, 20 Calhanoglu, 36 Darmian; 9 Dzeko, 11 J. Correa.
In-Game Analysis: lo sviluppo e la lettura della partita
HIGHLIGHTS – Nel primo tempo, al 12′ contropiede magistrale delll’Inter, che sfrutta una leggerezza della Cremonese sugli sviluppi di un corner, con l’ottimo anticipo di Dimarco, la cavalcata di Barella e il tap-in vincente di Correa dopo la respinta di Radu sul tiro di Dzeko (1-0). Poi, al 38′ Barella trova la spettacolare conclusione vincente al volo dal limite dell’area su assist di Calhanoglu dalla sinistra (2-0). Nel secondo tempo, al 76′ altra intuizione di Barella, che lancia Lautaro Martinez in profondità e l’attaccante argentino è freddo nel superare Radu al termine di una corsa senza freni verso la porta avversaria (3-0). Infine, al 90′ Okereke lascia di sasso un immobile Handanovic con una bella conclusione dalla distanza non di certo imparabile (3-1).
MODIFICHE – Al 55′, sul risultato di 2-0, primo cambio per l’Inter: fuori Correa, dentro Lautaro Martinez. Staffetta in attacco lasciando Dzeko in modalità rifinitore. Al 72′ ecco il primo doppio cambio di Inzaghi: fuori Dimarco e Brozovic, dentro D’Ambrosio e Asllani. L’italiano si posiziona da terzo destro facendo scalare Skriniar a sinistra, l’albanese agisce davanti alla difesa. Al 79′, sul momentaneo 3-0, arriva il secondo e ultimo doppio cambio nerazzurro: fuori Dumfries e Darmian, dentro Bellanova e Gosens. Nuova coppia sulle fasce per terminare la partita.
Player Analysis: il singolo decisivo visto ai raggi X
PROTAGONISTA – Il mattatore assoluto della partita, ma non solo perché segna e fa segnare: Barella (vedi pagelle di Inter-Cremonese). Da tempo la mezzala italiana non giocava ai suoi livelli. Brillante in entrambe le fasi di gioco ma molto più utile in fase offensiva che difensiva. Per una serata il trio mediano di Inzaghi si dà il cambio: Barella fa il Calhanoglu, Calhaonoglu fa il Brozovic e Brozovic fa il Barella… quando non sta bene, però. E invece Barella sta benissimo. Quando gioca così, il numero 23 nerazzurro alza di gran lunga l’asticella. Indomabile.
Post-Game Analysis: le considerazioni finali
COMMENTO – L’Inter di Inzaghi balla dietro e non sfrutta al massimo il suo potenziale davanti. Per fortuna, a differenza delle precedenti uscite, il centrocampo in qualche modo fa il suo dovere. Soprattutto il duo che ruota intorno a Brozovic, unico sottotono nel reparto. La soluzione laterale con la coppia Dumfries-Darmian rischia di presentarsi agli occhi di Inzaghi come quella ideale qualora Gosens andasse via. E finché la difesa non verrà registrata, con Bastoni titolare e non Dimarco, sarà difficile parlare di un’Inter affidabile. Per ora la squadra nerazzurra non lo è. Il test con la Cremonese non è attendibile rispetto ai prossimi due (Milan e Bayern Monaco), meglio saperlo. Le distanze tra i reparti, quindi le porzioni di campo “attaccabili”, sono ancora troppe. Le giocate in verticale, in particolar modo in ripartenza, in Inter-Cremonese fanno più male del gioco sulle fasce. Ed è facile da capire. Non è più l’Inter che aveva in Perisic il suo vero punto di forza. Ma l’Inter di Inzaghi non dipende da nessun singolo (presente in rosa o meno).
OSSERVAZIONE – Parlare di calciomercato (in uscita…) prima, durante e dopo una partita si commenta da sé. C’è poco da dire in questi casi: il rispetto per Inzaghi dovrebbe avere la precedenza su tutto il resto. Il lavoro fatto finora, impostato sul ritorno di Lukaku, rischia di tradursi in tempo perso: Che l’Inter non dipenda né dal centravanti belga (infortunato) né da altri singoli viene dimostrato, perché è possibile giocare bene – e vincere – anche diversamente. Resta il fatto che la rosa è incompleta. E lo sarebbe ancora di più in caso di partenza di Gosens. L’unica buona notizia è che il mercato sta per finire: Inter-Cremonese è l’ultima partita a calciomercato aperto. Chiuso quello, Inzaghi saprà che tipo di squadra allenare e per quali obiettivi…