Inter, conti in rosso: la svalutazione dei crediti presuppone una cessione? – CdS
Inter, perdita da 245 milioni e conti in rosso. Come evidenziato oggi dal Corriere dello Sport, mai nessuna società italiana ha avuto numeri così negativi. Quello che sorprende di più è la voce svalutazioni straordinarie.
NUMERI NEGATIVI – Inter, la perdita di 245,6 milioni riportata ieri dall’Inter nel bilancio 2020-2021 (vedi articolo), ha sorpreso molti, non tanto per essere la più alta mai realizzata da una società italiana bensì perché supera anche le stime. Partendo in ordine, alla perdita contribuiscono le minusvalenze di Nainggolan e Joao Mario che pesano 13 milioni, mentre la buonuscita di Conte ne costa 14. Sull’incremento dei costi pesa lo spostamenti in avanti di parte delle retribuzioni 2019-2020. Un paio di mensilità e una quota degli ammortamenti gravano sul bilancio appena concluso. Tutto ciò, però, non arriva a spiegare l’aumento di altri 135 milioni dei costi complessivi rispetto la stagione precedente. La domanda che si chiede il quotidiano romano è: perché l’Inter abbia deciso di mettere mano a svalutazioni straordinarie in un momento di tale difficoltà? Molto probabile che siano stati svalutati anche crediti per alcune sponsorizzazioni cinesi che figuravano a bilancio da diversi anni. L’inesigibilità di queste quote, può avere comportato ulteriori minusvalenze per una cinquantina di milioni. Di solito tali correzioni nella valutazione degli asset preludono a una possibile cessione perché l’eventuale compratore vuole avere una situazione chiara e pulita.
Fonte: Corriere dello Sport – Alessandro F. Giudice