Infantino: “Bisogna estirpare il razzismo, questa non è la vera Italia”
In queste prime settimane di campionato sono scoppiati diversi allarmi razzismo per numerosi episodi avvenuti in diversi stadi italiani. Una situazione che preoccupa non poco il presidente della Fifa Gianni Infantino, intervistato in esclusiva da Sky Sport
SITUAZIONE PREOCCUPANTE – «Ci dobbiamo preoccupare, sì. Il razzismo è un problema in Italia, anche in altri paesi del Mondo, però l’Italia dovrebbe essere un paese moderno, civile, educato. Penso che si stia muovendo in una direzione sbagliata, poi non bisogna mai generalizzare, perché può essere sempre un gruppo di idioti, ma bisogna lottare, condannare, estirpare e fare in modo che il razzismo non abbia nessun posto nella nostra società».
PENE CERTE – «Un idiota è già troppo, un gruppo è troppissimo, assurdo. Bisogna identificare concretamente le persone, dare una pena certa, sbatterle fuori dagli stadi e metterle dentro. Non bisogna nascondere la verità, quello che succede, non parlarne o dire che non è grave, bisogna lottare, riconoscere. Siamo nel 2019 e non dovrebbe essere un problema identificare l’idiota o il gruppo di idioti, buttarli fuori dallo stadio e sbatterli dentro qualche giorno per schiarirgli le idee».
SERVE COLLABORAZIONE – «Tutti, società, Federazione, autorità, è anche un problema di ordine pubblico e di autorità di polizia. Penso che ci voglia la collaborazione di tutti, non bisogna nascondersi dietro un dito o giocare allo scaricabarile, bisogna che si muovano tutti, bisogna essere intransigenti. Mi dispiace perché l’Italia è anche il mio paese, è un paese che la sua gente ama, è un bel paese dove si vive e si mangia bene, c’è cultura, l’Italia ha contribuito all’umanità e al suo sviluppo, bisogna ricordarsi di quello che siamo e pensare all’educazione».
NON E’ QUESTA LA VERA ITALIA – «Onestamente pensavo che il razzismo non fosse più un problema così grave in Italia, lo abbiamo visto in queste prime settimane di campionato che ogni giornata è successo qualcosa, è inaccettabile, assurdo e sorprendente, soprattutto dà un’immagine di un’Italia che non è Italia. Non è questa l’Italia, non dobbiamo credere che l’Italia sia questa, dimostriamo al mondo la vera Italia, accogliente e aperta, che lotta contro i pregiudizi e tutte le discriminazioni, un’Italia di cultura, educazione. Lavoriamo sui giovani ed educhiamoli, troveremo le vie giuste».