Gravina: “Serie A da non congelare. Playoff? Ultima parola alla FIGC”
Seconda parte della lunga intervista al presidente della FIGC Gabriele Gravina, tra le pagine del “Corriere dello Sport”. Nella prima parte, ha espresso la sua volontà di chiudere in due mesi i campionati (QUI i dettagli). Qui focus sull’ipotesi playoff e sulle alternative possibili
AVANTI TUTTA – Gabriele Gravina è sembrato piuttosto ottimista. La sua volontà è quella di terminare i campionati: dategli due mesi e porterà a termine le competizioni. Ma che succederà se l’epidemia dovesse rosicchiare parte del mese di maggio? “Tutti pensano che l’unico problema sia quello di assegnare lo scudetto. Ma noi dobbiamo stabilire chi va in Champions e in Europa League, chi retrocede in B, chi sale in A, chi retrocede in C e chi sale in B. In via teorica si potrebbe anche non assegnare il titolo, ma tutto il resto si deve stabilire. Rinunciare a promozioni e retrocessioni sarebbe una violazione degli interessi soggettivi di tante società. Penso che congelare una classifica sia un errore da evitare. Il valore della competizione va salvaguardato. Dobbiamo dare delle chance a chi ha investito tanto su un obiettivo sportivo. Vuol dire giocare il più possibile. Portarci avanti col campionato e finirlo, se possibile“.
IPOTESI – Già, salvaguardare il valore della competizione è l’obiettivo di tutti. Ma nel caso in cui ciò non fosse possibile, quali sarebbero le alternative sul tavolo? “Vogliamo trovare una formula che salvi la competizione, ad esempio playoff e playout. Anche se mi pare normale che chi punta a vincere o a salvarsi preferirebbe giocarle tutte. E ha ragione. Ma in questo momento nessuno ha la certezza di poter fare una cosa piuttosto che un’altra. Ho detto a tutte le Leghe: fate le vostre proposte, discutiamo. Ma le regole vanno fi ssate subito, prima di ricominciare a giocare. E l’ultima parola spetta alla Federazione, non ad altri. Nello specifico al Consiglio federale. Cercando di trovare il massimo di consenso. E su questo lavoreremo“.
Fonte: Corriere dello Sport – Alessandro Barbano