Gravina: “Salverò i campionati. Serie A, due mesi per terminare tutto”
Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha parlato in esclusiva al “Corriere dello Sport”. Focus ovviamente sui temi caldi dell’emergenza coronavirus. L’ipotesi playoff, le pressioni sull’Uefa per rinviare gli Europei e non solo
UNITI E COMPATTI – La sensazione è che martedì sarà giornata davvero importante per il futuro del calcio europeo. La Uefa si riunirà insieme a leghe e federazioni nazionali per programmare il dopo coronavirus. Nel frattempo, Gabriele Gravina, presidente della FIGC, invoca l’unità di intenti: “L’evoluzione dell’epidemia traccia un percorso chiaro. Siamo tutti coinvolti allo stesso modo. Nessuno può più pensare che questo sia un problema italiano. Il nostro Paese è solo due settimane avanti rispetto al resto d’Europa. Tutti dobbiamo mettere prima la salute e poi far prevalere il buon senso. E il buon senso dice che difendere un solo grande evento europeo, programmato per giugno, sarebbe un errore strategico“.
EURO 2021 – E sui rapporto tra la Lega Serie A e i club, Gravina si esprime così: “Non ci sono alternative. Ce lo dicono le proiezioni dei modelli matematici sullo sviluppo del virus. L’Europeo fa da tappo allo slittamento quasi certo di molti campionati. Se non togli il tappo, la bottiglia esplode, con il rischio di perdere tutto. Slittamento della competizione al 2021? Non ancora ufficiale. Perché prima di dire che l’Europeo slitta ci vuole il sì delle altre Federazioni“.
TEMPO – I campionati nazionali sono al momento in stand-by, ma sarà necessario uno sforzo da parte di tutti per concludere degnamente le ostilità: “Io mi accontenterei di salvare la salute di tutti gli uomini di sport, anzitutto. Poi ho fiducia di salvare anche i campionati. Abbiamo una dead line. È il 30 giugno. Scadono contratti, assicurazioni, licenze. Finisce l’anno calcistico. Andare oltre significa introdurre modifiche regolamentari del tutto eccezionali. Ci occorrono dai 45 ai 60 giorni. In due mesi portiamo tutto a termine con certezza. Se pure iniziamo a maggio, si può fare. Credo che aprile sarà ancora in parte un mese di soff erenza, e in parte di accompagnamento alla ripresa delle attività. Ma non ho la sfera di cristallo“.
Fonte: Corriere dello Sport – Alessandro Barbano