Godin: “Inter, per le cose importanti serve una squadra. Un parallelismo”
Godin è stato intervistato dal sito ufficiale dell’UEFA in vista del suo ritorno in Spagna per Barcellona-Inter, partita della seconda giornata del Gruppo F di Champions League in programma mercoledì alle ore 21. Queste le parole del difensore uruguayano.
I MODELLI – Per Diego Godin ci sono due giocatori in particolare che ritiene siano da esempio per lui: «Diego Lugano è stato un referente per me, dopo l’ho avuto come compagno in nazionale. Mi piaceva molto anche Carles Puyol, quando era al Barcellona. Ho ammirato molto la sua competitività e la sua forza per competere in tutte le partite allo stesso modo. Ho ammirato questa capacità in difesa, è un qualcosa che gli ha permesso di rimanere tanti anni ad alti livelli e diventare uno dei migliori difensori della storia».
DIFENSORE PURO – Godin spiega come è diventato difensore centrale: «È un qualcosa che ho appreso, perché da cinque a sedici anni ho giocato a centrocampo. Sicuramente saper difendere era un qualcosa che già tenevo, perché lo sento e lo vivo, però è arrivato in una forma particolare. Ho imparato e dato il meglio di me per difendere. C’è un parallelismo con la vita: la responsabilità e l’aiuto ai miei compagni è parte di come mi sento fuori dal campo. Cerco sempre di stare vicino ai miei compagni e ai tifosi, è una cosa che mi piace».
SUCCESSO – A Godin viene chiesto come l’Inter può fare bene in stagione: «In Champions League, così come in qualsiasi competizione, quello che ho imparato è che per conseguire cose importanti c’è la necessità di avere una squadra, con tutto quello che significa questa parola. Tutti i giocatori devono essere uniti, devono difendere ogni pallone e svolgere in campo tutti i compiti che vengono dati. Se undici giocatori sono pienamente focalizzati su questo è una parte importante per raggiungere gli obiettivi».
Fonte: UEFA.com