Analisi tatticaPrimo Piano

Fiorentina-Inter: Conte dura finché gira Borja Valero, poi va tutto in fumo

Altro stop per l’Inter, che a Firenze non va oltre il pareggio. La beffa è servita al 92′, quando il vantaggio dell’ex Borja Valero viene annullato da un contropiede da censura. Conte non ha cambi e lo dimostra facendo debuttare il classe 2002 Agoumé, ma è paradossale che l’unico a giocare all’altezza è proprio il classe ’85 spagnolo. Altri due punti persi, ma ormai l’obiettivo pre-natalizio sembra essere quello di limitare i danni (e non l’infermeria…). Ecco l’analisi tattica di Fiorentina-Inter

PRESENTAZIONE PRE-PARTITA

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Conte per affrontare la Fiorentina: Handanovic; Skriniar, de Vrij, Bastoni; D’Ambrosio, Vecino, Brozovic, Borja Valero, Biraghi; Lukaku, Lautaro Martinez.

Fiorentina-Inter Formazione Ufficiale
Fiorentina-Inter Formazione Ufficiale

MODULO – Conte non ha margini di scelta, di fatto l’unica vera novità dell’Inter consiste nella modifica del trio difensivo. Nel 3-5-2 Skriniar cambia lato per favorire l’inserimento di Bastoni sul centro-sinistra, riposa Godin. Si va avanti per inerzia con due terzini schierati larghi a centrocampo, dove la coperta cortissima obbliga il trio mediano. Un undici praticamente fotocopiato da un mese.

RESOCONTO PARTITA

PRIMO TEMPO – L’Inter nei primi minuti sfrutta la novità Bastoni, che avanza mettendo in area palloni con il piede mancino. Interessante ciò che succede in cabina di regia: Brozovic inizia basso ma subito si allarga sulla sinistra lasciando Borja Valero a impostare, per poi cambiare nuovamente posizione e compiti in base allo sviluppo della manovra. Curiosamente, l’Inter va in vantaggio all’8′ quando, dopo una bella discesa sulla sinistra, l’ex Borja Valero sfrutta al meglio il filtrante di Brozovic e con un destro chirurgico trova l’angolino basso, prendendo in controtempo tutta la difesa viola. La squadra di Conte gioca in maniera semplice per vie centrali e, se deve allargarsi, lo fa quasi sempre sulla sinistra, anche perché sull’altra fascia subisce maggiormente le azioni viola. Al 39′ l’Inter raddoppia sul solito asse con Lautaro Martinez, ma la posizione iniziale di Lukaku è in fuorigioco sul filtrante di Brozovic e il VAR annulla. Ritmi molto lenti sia a causa della stanchezza dell’Inter sia perché la Fiorentina è costretta fare gioco per cercare il pareggio, anche schiacciando l’Inter che difende a cinque. Poco pressing rispetto al solito, più ripartenze. Il primo tempo termina 0-1: buono l’inizio dei nerazzurri, che calano alla distanza.

SECONDO TEMPO – La ripresa si apre senza novità di formazione. Il problema è che questo discorso va avanti per minuti senza che l’Inter possa modificare la sua natura. Qualche spunto tecnico giunge sui piedi dei giocatori nerazzurri, ma davvero di rado. Le migliori giocate sono di Borja Valero, che “oscura” un Vecino versione fantasma e un Brozovic che si spegne man mano. Lukaku pasticcia troppo con il pallone tra i piedi, ma anche Lautaro Martinez ci mette del suo facendo vincere il nervosismo. Intanto la Fiorentina cambia qualcosa per provare a fare la partita, senza mai impensierire Handanovic. All’84’ doppio cambio per l’Inter: escono Borja Valero e Lautaro Martinez, entrano Agoumé e Politano. Il classe 2002 francese debutta piazzandosi davanti alla difesa con Brozovic mezzala sinistra, mentre l’italiano agisce alla sinistra di Lukaku. Gli infortuni non lasciano in pace i nerazzurri, costretti a un’altra sostituzione forzata. All’88’ terzo e ultimo cambio per Conte: esce Bastoni ed entra Godin. L’uruguayano si posiziona sul centro-destra con Skriniar sul centro-sinistra (come da immagine sotto allegata, ndr). Al 92′ Vlahovic scappa in contropiede inseguito invano da Skriniar e buca Handanovic con un diagonale velenosissimo, contropiede tanto letale quanto subito scioccamente dall’Inter. L’assedio finale è nullo. Il secondo tempo termina 1-1: l’Inter butta all’aria due punti quando sarebbe bastato gestire la palla per altri quattro minuti.

Fiorentina-Inter Formazione Finale
Fiorentina-Inter Formazione Finale

CONSIDERAZIONI POST-PARTITA

PROTAGONISTA – Diamo a Cesare quel che è di Cesare, soprattutto quando è spagnolo e va per i 35 anni: Borja Valero. Conte schiera una squadra inesperta in cui il più anziano (escluso il portiere-capitano Handanovic) prende per mano i più giovani e inventa calcio. Il gol dello 0-1 è un’invenzione che parte da un’azione da mezzala dopo aver fatto minutaggio da regista basso. Un Borja Valero in grande spolvero come non si vedeva da tempo. Conte gli chiede meno pressing e ne giovano le giocate di qualità in mezzo al campo, ma a stupire sono gli scatti ad aggredire la profondità. Non è un caso che l’Inter crolla e subisce gol appena esce il suo “equilibratore” né è una buona notizia. Vintage.

COMMENTO – La partita dell’Inter cambia due volte, anzi tre. All’8′ minuto quando Borja Valero segna. E all’84’ quando Borja Valero esce. Poi quello che succede al 92′ (il pareggio della Fiorentina) è una conseguenza da cui non si rimedia. Tutto quello che succede in mezzo si riassume dando un’occhiata alla panchina di Conte: non si può modificare nulla, si va avanti per inerzia. L’Inter regge l’1-0 come se fosse uno 0-0, ma dopo un tempo cala. E dopo un’oretta scoppia. Fisicamente non c’è più, mentalmente forse meno. Tanti errori nei passaggi e sotto porta. Ciò che succede quando esce l’esperto centrocampista spagnolo è sintomatico: Conte butta nella mischia il classe 2002 Agoumé, piazzato come perno davanti alla difesa in balia degli attacchi viola. Risultato? Agoumé non ci capisce nulla, ma non è questo il problema. E non può essere un debuttante di 17 anni il problema. Mai. Bisogna considerare il contorno, fatto di un Brozovic (diffidato e ammonito, salterà il Genoa) stremato e un Vecino mai in partita. Contro il Genoa mancherà anche Lautaro Martinez (diffidato e ammonito, bello no?). E chissà Bastoni e Borja Valero, usciti malconci. Oltre a tutti gli altri. Insomma, Conte finalmente dovrà inventarsi qualcosa di nuovo. Il 3-5-2 visto finora dura un’oretta, poi senza ricambi è una sofferenza. Vedere l’Inter schiacciarsi oltremodo è imbarazzante, il gol è sempre nell’aria. E puntualmente arriva al primo errore della linea difensiva. Solo un caso? Non può essere, purtroppo. Il mercato di gennaio, ammesso venga fatto in maniera degna, sarà comunque successivo a Inter-Genoa: ora sì che bisogna stringere i denti. A San Siro servono tre punti senza altri scherzi.

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