Festa scudetto Inter in Piazza Duomo, l’indignazione arriva (di nuovo) tardi
La festa scudetto dei tifosi interisti in centro a Milano fa discutere ancora oggi, come se fosse il male peggiore. Nulla di nuovo per l’Italia del Covid-19, che non aspettava altro che porre al centro dell’attenzione una polemica così scontata che sarebbe bastato poco per evitarla
FESTA TRICOLORE – Vedere i tifosi interisti festanti presso “Piazza del Duomo” (vedi video) non è andato giù a molte persone. Persone dello spettacolo, politici, sportivi e altre categorie. La motivazione è valida nell’Italia sconvolta dal Coronavirus, attenzione. In tempi di pandemia, come per tutti gli altri cittadini in tutti gli altri giorni, gli assembramenti andavano evitati. Si potevano evitare? Certo, forse addirittura si dovevano evitare. Ma il rischio in questi casi è noto prima che si verifichi il fatto. Se il Comune di Milano non ha fatto nulla per impedire a una folla festante di riunirsi nei pressi del Duomo, di certo non ha senso lamentarsi ora e chiedere giustizia. O addirittura aspettare i dati del possibile contagio da Covid-19, quasi a fare il “tifo” per il focolaio.
INDIGNAZIONE POPOLARE – La festa scudetto dei tifosi interisti per il diciannovesimo titolo dell’Inter in Serie A è solo l’ennesima polemica italiana che, se si fosse voluta evitata, si sarebbe dovuta evitare in principio. È sempre colpa dei cittadini italiani, in questo caso tifosi interisti. Dalla caccia all’untore si passa alla caccia al tifoso (campione d’Italia). L’indignazione tricolore arriva di nuovo troppo tardi, quando l’eventuale danno è già stato fatto. Ed è un’indignazione popolare che con il tricolore dell’Inter non c’entra nulla, fa solo parte del canovaccio italiano delle polemiche. C’è sempre qualcuno che ha più colpe degli altri, l’importante è saper delegare per confondere nella mischia i veri irresponsabili. Ciò non migliora la posizione dei tifosi, ma a chi interessa davvero la polemica?