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Esposito: “Mi ispiro al più forte, Milito! Inter grande famiglia. Il numero 30…”

Esposito è il quinto calciatore dell’Inter protagonista della campagna #TogetherAsATeam, promossa dalla società nerazzurra durante lo stop dell’attività agonistica causa Coronavirus. Ecco la prima parte di quanto raccolto da Inter-News.it durante l’#AskEsposito odierno

EMOZIONI UNICHE – La maturità di Sebastiano Esposito rispetto all’età che ha viene dimostrata da una difficile scelta: «Sono davvero in difficoltà! Alla fine il risultato è la cosa più bella che conta per me, poi le prestazioni arrivano. Sono due emozioni completamente fantastiche, non riesco a fare una scelta perché da una parte c’è il debutto in Champions League e dall’altra il primo gol in Serie A. Forse, se devo scegliere, dico il primo gol in Serie A. Contro il Borussia Dortmund è stato un pizzico di furbizia perché avevo la palla tra due giocatori e ho allargato le braccia per cercare il contatto, che per fortuna è arrivato! Il consiglio che do è guardare i piedi dell’avversario per captare quando può intervenire per fare la mossa e superarlo. Il gol che voglio fare? Segnare sotto la Curva Nord per poi esultare sotto i miei tifosi, perché ancora non l’ho fatto».

RIGORE PESANTE – Il primo gol in Serie A non può certo essere dimenticato facilmente da Esposito: «Sensazione bellissima anche perché ho sentito tutti i tifosi che volevano questo e, insieme a Romelu Lukaku, mi hanno fatto avverare un sogno grandissimo, il più grande della mia vita. Devo ringraziare tantissimo i tifosi e Lukaku, per la persona che è e per il gesto che ha fatto. All’inizio sono andato da Lukaku e gli ho chiesto se potevo calciarlo, poi è stata una decisione tutta sua farmelo calciare ed è stata l’emozione più grande della mia vita. Ho sentito tutta la spinta di San Siro e tutto il calore della gente, veramente un sogno grandissimo. Il sogno di una vita. Lukaku non mi ha dato suggerimenti, solo di andare sicuro sulla palla e fare gol. Non ero teso perché non capivo bene cosa stava accadendo. Sentivo il pubblico che sperava facessi gol, ma per fortuna non capivo quello che realmente stava accadendo. Quindi non ero teso».

RAPPORTO SPECIALE – Esposito ammette di avere alcune “preferenze” nello spogliatoio dell’Inter: «Con Lukaku ho un grandissimo rapporto fin da quando è arrivato, dalle prime amichevoli. Ma così anche con tutto il resto della squadra. A Lukaku ruberei i gol (ride, ndr). Non lo penso io, ma le statistiche lo dicono: in pochi hanno fatto i suoi gol! E poi Romelu mi prende sempre in giro, ogni volta mi dice che io ne ho fatti pochi, allora vorrei avere i suoi gol (ride, ndr). Mi piace andare a esultare con i miei compagni. Mi trovo bene con tutti, ma soprattutto con Lukaku e Danilo D’Ambrosio ho un rapporto strepitoso. Con Lukaku come ho già detto appena arrivato. Con D’Ambrosio ci conosciamo da tanti anni, ho avuto la fortuna di conoscerlo fin da bambino perché lo allenava mio padre».

SAGGI CONSIGLI – Esposito risponde al videomessaggio del compagno di spogliatoio, Borja Valero: «Io sto bene, sto in famiglia. Mi manchi un pochino, anche perché come ben sai vado sempre nel tuo spazio (ride, ndr). Mi manca vedere le tue giocate e ascoltare i tuoi consigli, perché me ne dai tanti anche tu. All’interno dello spogliatoio mi arrivano tanti consigli, ogni giorno per migliorare, ma quello più importante me lo danno tutti i giorni i ragazzi che mi dicono di continuare a lavorare e restare umile, ed è bello che ogni giorno tutti mi danno buoni consigli. Ci vuole tanta fortuna, dedizione al lavoro e tanta voglia di migliorarsi. Questi sono i principali consigli che mi danno, sia lo staff sia i miei compagni di squadra. La fortuna serve, ma soprattutto le altre due».

FAMIGLIA INTER – Ammette di aver già realizzato alcuni sogni Esposito: «È il sogno di qualsiasi ragazzo giocare in Serie A e per questa gloriosa maglia, che devo rispettare e per cui devo dare tutto. Anzi, più del 100%. A parte la storia, che in poche società hanno, soprattutto negli ultimi anni si sta creando una vera e propria famiglia all’Inter. Io sono entrato da un po’ di anni in questa grandissima famiglia, in cui tutti si vogliono bene e vogliono fare il meglio per questa maglia. Sono stato accolto benissimo in Prima Squadra, perché è una grandissima famiglia. Quindi, anche essendo il più piccolo, mi hanno cullato e coccolato per bene. Mi hanno trattato nel migliore dei modi. Vado orgoglioso di far parte di questo gruppo. In campo gli anni non contano, devi vedere cosa fai, perché si ha una grande responsabilità addosso con questa maglia».

SOGNANDO MILITO – Esposito ha (avuto) senza dubbio buoni maestri alla voce attaccanti: «Ho sempre detto che il mio idolo, fin da piccolo, è Francesco Totti. Purtroppo Ronaldo “Fenomeno” non ho potuto guardarlo all’Inter ma ho visto alcuni video ed era veramente pazzesco. E poi voglio citare uno degli attaccanti più forti al mondo, Diego Milito, che nel Triplete ci ha fatto impazzire. Mi ispiro a Ronaldo, ma ho visto poco di lui, quindi dico Milito, che è stato tra gli attaccanti più forti e talentuosi. Ce ne sono stati tanti, ma Milito è stato il più forte secondo me. Penso di essere un attaccante moderno perché mi piace fare entrambe le fasi, difensiva e offensiva. Aiuto molto dietro e mi piace rincorrere gli avversari. Penso di assomigliare a Milito, forse perché ne sono innamorato, quindi spero di assomigliargli!».

FAMIGLIA CALCIOFILA – Tutta la famiglia Esposito è protagonista della carriera del classe 2002 nerazzurro: «Penso di essere nato con la passione per il calcio. Mio papà è sempre stato all’interno dell’ambiente. La mia famiglia ha sempre vissuto pane e pallone. Quindi era difficile restarne fuori. La famiglia è importante, anche se io non ho mai sentito pressione da parte sua. Devo sempre ringraziarla perché mi sono stati tutti dietro, dandomi consigli positivi. A fine giornata parlo sempre in videochiamata con i miei fratelli per darci consigli a vicenda e ci scambiamo anche le rispettive paure. I miei genitori sono orgogliosi di me, dei miei fratelli e di mia sorella. Noi figli siamo sempre l’orgoglio di tutti i genitori. A livello di sport non avevo altri sogni, perché è sempre stato il calcio. A livello umano sì, sogno di creare una famiglia, essere un buon padre e un grandissimo uomo. E un grandissimo figlio per i miei genitori, spero! Per adesso non sono fidanzato, sono single (sorride, ndr)».

NUMERO, SOGNI E MESSAGGIO – Infine, Esposito lancia un messaggio a tutti, dopo aver risposto alle ultime curiosità: «Il numero 30 è stata una scelta un po’ forzata, perché la società voleva che noi abbassassimo i numeri di maglia. Prima avevo il 70 e ho scelto un numero pieno con lo 0 vicino. C’era il 30 libero e l’ho preso. Mi aspetto tante belle cose dal futuro e spero che arrivino. Posso dire che quando mi sveglio la mattina e quando vado a dormire sogno sempre di vincere qualcosa con la maglia nerazzurra e, se possibile, con quella azzurra della Nazionale Italiana. Vedremo se questi miei sogni potranno avverarsi. Se voglio aggiungere altro? Ciao ragazzi, volevo lanciare un messaggio e darvi un consiglio, anche se non ho l’età per farlo: mi raccomando, stiamo a casa, stiamo tutti uniti. Forza Italia!».

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