Esposito: “Lukaku mi conosceva già, mi ha preso sotto custodia. Conte…”
Sebastiano Esposito è stato ospite nel programma “Piedi per terra” di DAZN. La seconda parte dell’intervista (QUI la prima parte) concessa dal baby talento dell’Inter
L’ABBRACCIO ALLA MADRE – Si parla dell’abbraccio alla madre dopo Inter-Genoa in cui Esposito ha segnato il suo primo gol in Serie A: «L’abbraccio alla mamma arriva dopo, loro erano stati invitati nello sky box. Ero sorpreso, dopo il primo gol di Lukaku mi sono girato ed erano lì, non lo sapevo e mi sono sorpreso. L’anno prima con l’esordio in Europa League non li avevo fatti venire, poi erano venuti nelle prime partite e non entravo e gli avevo detto di stare a casa così succedeva qualcosa. Io ora vivo in un convitto e li vedo molto poco».
LA FAMIGLIA – Un messaggio vocale del fratello in cui gli ricorda di essere più bravo di lui è lo spunto per Esposito per parlare del rapporto con la famiglia: «A parte le sue bugie (ride ndr) ho un ottimo rapporto con tutta la mia famiglia. Ci vogliamo bene, abbiamo fatto tanti sacrifici quindi sappiamo da dove arriviamo e dove vogliamo arrivare».
DA GIOVANISSIMO AL NORD – Esposito ricorda quando ha dovuto lasciare la famiglia per giocare al nord all’età di 8 anni: «E’ stato un po’ così, ma anche i miei fratelli piacevano al Brescia e hanno deciso di portare tutti su. Devo sempre ringraziare Clerici che è stato il mio secondo padre a Brescia, gli devo tanto e purtroppo non c’è più».
IL RAPPORTO CON LUKAKU – Esposito è entrato in grande sintonia con Romelu Lukaku: «Parliamo italiano, Romelu ha subito imparato la lingua ed è da apprezzare. Mi ha aiutato sempre, mi ha stupito che lui mi conoscesse già, non sapevo come. Aveva guardato gli europei under 17 e mi aveva conosciuto lì. Mi ha preso sotto la sua custodia nello spogliatoio, questo rapporto è nato subito con le prime amichevoli e allenamenti».
ANTONIO CONTE – Esposito parla anche del rapporto tra Antonio Conte e lo spogliatoio: «Ovviamente sì. Penso sia bravo a dare bastone e carota. Da fuori può sembrare sia tutto bastone, invece non è così. Sa i momenti in cui bisogna darti degli stimoli e i momenti in cui bisogna darti una svegliata».
UN SOGNO PER LA CARRIERA – Interpellato su un sogno da realizzare nella sua carriera, Esposito si mantiene cauto: «Difficile. I miei sogni posso esporli, ma è difficile chiudere gli occhi e avverarli. So che ci vuole tanto sacrificio, bisogna pedalare tanto. E’ difficile su due piedi, io devo parlare in “calciatorese”. Sogno e quelli più belli me li tengo per me come è giusto che sia».