Eriksen cambia ruolo per avere spazio nell’Inter di Conte ma con un limite
Eriksen è diventato un oggetto misterioso nei progetti dell’Inter. La divergenza di vedute tra proprietà, dirigenza e allenatore non risolverà il problema, ma per il momento fa parte della rosa di Conte. Che a quanto pare ha deciso in che modo utilizzarlo
ULTIMO MESE – Le parole di Beppe Marotta nelle ultime due uscite pre-partita sono macigni. Macigni che pongono fine anticipata all’esperienza di Christian Eriksen a Milano. Se a gennaio il centrocampista danese non trovasse una nuova destinazione, sarebbe l’ennesimo fallimento della sua avventura nerazzurra. Per colpe altrui, in questo caso. C’è un mese per pensarci e in programma ci sono partite importanti per il prosieguo stagionale. Intanto Eriksen fa parte della rosa dell’Inter e per questo va considerato più come risorsa che come problema. Ma che ruolo può avere nella formazione di Antonio Conte fino alla sosta natalizia? Sicuramente non da titolare, ma la domanda è valida anche per la posizione in campo. Bisogna andare oltre gli schemi e i numeri.
NUOVO RUOLO – Lo spunto dato da Conte, che ha ammesso di non vedere Eriksen “regista basso”, è utile a rispondere al quesito. E aver testato Nicolò Barella in quel ruolo, in attesa del ritorno a pieno regime di Marcelo Brozovic, è una conferma. Nel 3-5-2 Conte ha già le sue mezzali. Il classe ’92 danese potrà tornare utile da trequartista nel 3-4-1-2, ma non da prima scelta. Né seconda. Nemmeno terza, quarta o quinta, a rosa completa. Ecco perché contro il Sassuolo vedere Eriksen “sotto punta”, addirittura da spalla del centravanti, non può essere considerato un esperimento. Contro il Real Madrid lo abbiamo visto da esterno sinistro in inferiorità numerica. Conte lo fa giocare dove gli serve maggiormente, ma con un unico elemento in comune che è un po’ il limite impostogli: i minuti finali di partite già chiuse. Cambierà mai questa situazione prima dell’addio?