Dumfries: «Inter? Chiamavo Raiola ogni giorno! San Siro? Pelle d’oca»
Denzel Dumfries, esterno dell’Inter, nel corso di una lunga intervista concessa al quotidiano olandese Voetbal International, ha parlato del suo momento in nerazzurro
BRIVIDI – Dumfries parla del suo approdo all’Inter: «Ci è voluto un po’ di tempo prima che si chiudesse l’affare con l’Inter. Alla fine ho avuto i brividi. Ho chiamato tutti i giorni con Mino Raiola. La mia voglia di vestire la maglia dell’Inter ha prevalso. C’era anche l’Everton, ma non ci ho pensato due volte. Volevo davvero andare all’Inter. La squadra campione d’Italia, un club di grande tradizione in Italia e in Champions League. Ovviamente hanno inciso anche la città di Milano e San Siro nella mia scelta. Ho vissuto il mio primo Derby della Madonnina contro il Milan in pieno stadio. È un’emozione fantastica. Queste sono cose che sogni se fai il giocatore».
EMOZIONE – Dumfries parla dell’emozione di giocare a San Siro: «San Siro? Ho avuto la pelle d’oca, mi ha impressionato. Ora, per colpa della restrizioni, non è completamente pieno e non vedo l’ora di tornare a giocare con lo stadio pieno in Serie A. Giocare senza tifosi è brutto. Ti senti quasi impotente. Io sono un giocatore che ha bisogno del pubblico: mi dà energia e una spinta, mi rende migliore».
APPROCCIO – Dumfries parla del suo approccio al calcio italiano con l’Inter: «Ho avuto un sacco di problemi ad inizio campionato perché è molto diverso da quello che facciamo nei Paesi Bassi. Se da noi in un 4-3-3 la palla è a sinistra, entriamo a destra. Faccio così da quasi vent’anni. Il mio corpo lo fa automaticamente, ma all’Inter è vietato. Qui devo restare largo. Ho lavorato tanto e l’ho imparato. Il calcio dell’Inter e della Serie A è tanto tattico».
AMICO – Infine Dumfries parla dell’amico e connazionale de Vrij e del rapporto con Ivan Perisic: «È già la sua quarta stagione in nerazzurro. È una squadra molto esperta. È una bella cosa, perché possono spiegarmi bene cosa ci si aspetta da me tatticamente. Perisic? Mi aiuta nella parte tattica, è nella stessa posizione dall’altra parte del campo».
Fonte: gianlucadimarzio.com