Il Decreto Crescita del 2019 aveva aiutato anche il calcio italiano, o meglio così sembrava. Il decreto legge ha previsto diverse misure per favorire gli investimenti, coi club di Serie A che ne avevano approfittato per acquistare giocatori di spessore. Ora però torna in discussione: il motivo.
PROBLEMA IN VISTA – Il Decreto Crescita del 2019, all’articolo 5, prevede un regime fiscale agevolato (a partire dal 2020) per incentivare l’ingresso in Italia di lavoratori residenti all’estero. Questo ha portato a ridurre la tassazione sul reddito dal 45% al 25% circa, per le persone coinvolte. Il criterio è che rimangano per almeno due anni in Italia (e non lo siano state nei due anni precedenti). Una circolare diffusa oggi dall’Agenzia delle Entrate fa emergere delle difficoltà, che potrebbero colpire in maniera retroattiva le società di Serie A. “Ai richiamati soggetti (nel caso del calcio italiano soprattutto i giocatori, ndr) non può essere, tuttavia, riconosciuto il regime agevolato in esame, finché non sarà adottato il DPCM”, si legge nella nota. Il Governo, al momento, non lo ha ancora reso ufficiale: da capire se e quando verrà fatto. Ma il rischio, senza Decreto Crescita, è che il calcio italiano possa “perdere” i benefici fiscali.
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