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Conte: “VAR usato in modo diverso, perplesso! Lazaro e infortunati Inter…”

Conte – protagonista in conferenza stampa alla vigilia di Bologna-Inter, undicesima giornata del Campionato Italiano di Serie A 2019/20 – risponde alle domande sulla partita, sul mercato e sul sogno scudetto. Non mancano i tentativi di polemica su VAR e Juventus, ovviamente respinti. Ecco il contenuto ripreso in diretta da Inter-News.it

Che partita ti aspetti e cosa vuoi vedere in campo domani?
Il Bologna è un’ottima squadra, fa dell’intensità la sua arma migliore, quindi dà grandissima pressione a tutto campo. Sta in un buon momento di forma nonostante la battuta d’arresto di Cagliari. Dovremmo fare la nostra partita, prepararla bene. Abbiamo già iniziato a prepararla. E cercare di ribattere colpo su colpo. Sarà una partita intensa in cui dovremmo dare tutti quanti il 100%.

Sei soddisfatto dei progressi di Lautaro Martinez, ora voluto anche dal Barcellona?
Penso che sia importante guardare il presente perché solo così puoi costruire anche il futuro. Lautaro sta lavorando e facendo bene, ha fatto ottimi progressi. Ha margini di miglioramento importanti, è un ragazzo di ventidue anni. Bisogna lavorare così, deve continuare così sapendo che può migliorare. Escono tante notizie di mercato che non è un problema, in questo momento sono altre le preoccupazioni che ho e non che squadre come il Barcellona stiano guardando un nostro giocatore.

Che consiglio dai sul VAR su cui c’è sempre troppa polemica?
Difficile dare consigli, perché non viene utilizzato nella stessa maniera da tutti, questo lascia un po’ perplessi. Questo strumento toglie l’errore grosso ed è una grande cosa, va utilizzato per questo. Poi non lo so. L’anno scorso ero più positivo su questo punto di vista. Quest’anno vedo che a volte viene utilizzato e altre no, non capisco il metro di giudizio e questo non è positivo. C’è una situazione di precarietà e instabilità, così diventa difficile. Così com’è difficile fare l’arbitro, questo è sicuro. Se io fossi arbitro con il VAR a disposizione, prenderei la decisione e poi mi metterei completamente nelle mani del VAR, così sarei più sereno sapendo che c’è dietro una struttura che eventualmente possa correggere un mio errore. Immaginate se l’allenatore potesse correggere tutte le fesserie che facciamo durante le partite, i cambi… L’arbitro può prendere la scelta opportuna facendosi aggiustare la decisione dal VAR. E stare molto sereni, sapendo che non è semplice fare l’arbitro.

Marotta dice che l’Inter non deve vincere per forza lo scudetto, tu credi ancora a quell’1% di inizio stagione?
Noi dobbiamo cercare di fare del nostro meglio. Come ha detto Gasperini, parlare di scudetto oggi è solo un aspetto mediatico. Anche per l’Inter. Sappiamo quali sono i nostri pregi, difetti e limiti, ci stiamo lavorando dove possiamo farlo, quindi in campo e anche fuori dal campo. Dobbiamo cercare di uscire sempre con la maglia sudata e rendere orgogliosi i nostri tifosi, sinceramente oggi è difficile parlare di altre cose perché non sarei serio.

Con il senno di poi questa rosa di quanti innesti avrebbe bisogno per non farti preoccupare?
Queste sono cose che non devono discutersi in sala stampa durante la conferenza, ne devo discutere con proprietà e dirigenti per dare il mio punto di vista, che poi magari non è giusto perché qualcuno la vede in maniera differente. Stiamo portando avanti un discorso nella giusta maniera, c’è sintonia tra di noi e sappiamo che dobbiamo crescere. Ma sappiamo anche che la cosa essenziale è aver iniziato un percorso quest’anno, cambiando tre giocatori su cui l’Inter ha costruito la sua base negli anni passati, quindi abbiamo re-iniziato. Ci vorrà tempo, non c’è la bacchetta magica da parte nostra. C’è grande disponibilità da parte dei calciatori e ciò ci sta permettendo di avere risultati al di là delle aspettative finora.

Cristiano Ronaldo ha detto che l’Inter sta mettendo pressione alla Juventus, questo è un primo step per la crescita della tua Inter?
Sicuramente per noi l’obiettivo è essere credibili, questa è la cosa più importante quest’anno. Diventare credibili come squadra, cioè che gli altri inizino a capire che ci si è messi sul giusto percorso. Questo significa. Quest’idea penso sia stata trasferita all’esterno per quello che stiamo facendo in campo e fuori. Ribadisco il mio pensiero personale: abbiamo iniziato un percorso e ci vorrà del tempo, dovremo essere bravi a non scoraggiarci quando le cose non saranno tutte positive e dovremo essere bravi a non esaltarci quando saranno molto positive. Dovremo rimanere calmi, avere il focus e una visione. Questo è importante per tornare a vincere. Questa visione ci sta entrando nella testa piano piano e sarà molto importante, per il presente e il futuro.

Quali sono le cose che hai scoperto strada facendo sull’ambiente interista?
Non penso di aver detto una cosa diversa da quello che può dire un altro allenatore. Quando uno arriva in una squadra nuova ha bisogno di tempo per entrare e capire tutte le sfaccettature di come gira. Sono contento del fatto che adesso la situazione sia molto più chiara, così la posso spiegare al presidente e ai dirigenti. Questa è la mia visione. Quando arrivi puoi avere tutta la buona volontà per farti un’idea, dopo quattro mesi inizi a capire facendoti un’idea personale, confrontandoti con il club per apportare miglioramenti per cercare di andare sempre avanti anziché tornare indietro.

Nel calcio non ci sono bandiere, domani con che occhi guarderai il derby tra Juventus e Torino? Con occhi granata?
Con tutta la volontà da parte sua per cercare di farmi fare polemica, noi dobbiamo guardare in casa nostra. Guardiamo la partita contro il Bologna che sarà molto difficile. Dovremo essere al 100% per uscire dal Dall’Ara con dei punti, speriamo possano essere tre, ma sarà molto difficile. Concentrarci sul nostro sarà già importante e difficile.

Lautaro Martinez ti ricorda qualche big del tuo passato?
Incrocio le dita perché ogni volta che parlate bene di un mio giocatore poi canna la partita successiva, è già successo con il Parma e ora ci riprovate con Lautaro! L’anno scorso ha giocato poco, quest’anno lo sta facendo con più continuità in coppia con un altro attaccante. Ha un percorso da fare, ha buone qualità e prospettive. Deve cercare di essere più cattivo quando ha le occasioni, perché l’attaccante forte è quello che durante la partita alla minima occasione con la palla che vola in area ci arriva e fa gol. Questo è un processo di crescita per Lautaro, che ha voglia di lavorare e migliorare. Dovrà essere bravo a disegnarsi un percorso, se vuole farlo per arrivare al top o per vivacchiare come tanti altri essendo considerato un giocatore normale. Da parte mia c’è voglia di migliorare sempre i miei calciatori, ci metto il lavoro, ma poi dipende dal calciatore dove vuole arrivare. Devi avere il sacro fuoco che ti porta a sacrificarti e sopportare la fatica per arrivare a livelli di eccellenza anziché normali.

Cosa manca a Lazaro per essere utile alla squadra? Davvero può andare via in prestito a gennaio?
Ho già parlato di Lazaro. Stiamo parlando di un ragazzo giovane che ha qualità e buone caratteristiche. Lazaro è stato visto e visionato più volte, è un nazionale austriaco tra i più promettenti. L’anno scorso giocava nell’Hertha Berlino senza le pressioni che ci sono all’Inter e in Italia. Bisognerà avere pazienza e lavorare, lo sta facendo. Gli dovrà essere data la chance di partire dall’inizio e giocarsi le sue carte. Altri discorsi non sono mai stati toccati. Lo abbiamo preso facendo un investimento giusto. Abbiamo speso 20 milioni, con tutto rispetto… Ci crediamo e pensiamo che questo valore possa crescere. Bisognerà dargli la chance e vedere che tipo di risposta darà. Anche su Sensi abbiamo fatto un investimento prendendolo dal Sassuolo, dove l’anno scorso non era titolare inamovibile e ha dato risposte più veloci. Come Barella dal Cagliari. Lazaro sta dando risposte più lente, ma le stiamo aspettando e speriamo arrivino quanto prima.

Come mai in questo ciclo ristrettissimo hai dato un giorno di riposo alla squadra dopo una partita?
Lo abbiamo già fatto lo scorso mese. Quando si hanno così tanti impegni ravvicinati c’è un dispendio psico-fisico elevato, se c’è la possibilità di dare un giorno libero si dà. Un giorno libero significa stare con la propria famiglia, staccare e rigenerarsi sotto tutti i punti idi vista. In Inghilterra l’avevo messo come condizione dopo ogni vittoria, quindi è capitato di vincere tre partite in una settimana con tre giorni di riposo! Questa è la differenza tra campionati e mentalità… Lì le squadre che non partecipano all’Europa hanno due giorni liberi a settimana. A me piace lavorare e faccio lavorare i giocatori, se do un giorno libero penso se lo meritino ampiamente.

Matic può essere ancora così importante per te come lo è stato al Chelsea?
Non parlo di altri calciatori, non mi piace farlo. Anche perché mancherei di rispetto nei confronti del calciatore, della squadra in cui milita e soprattutto dei miei calciatori. Ho grande rispetto per tutti i calciatori allenati e con cui abbiamo vinto. Matic è uno di questi come tanti altri.

All’Inter c’è la stessa situazione che c’era alla Juventus nella tua prima stagione?
C’è una differenza importante che non bisogna sottovalutare: in quel primo anno non avevamo coppe, mi potevo dedicare anima e cuore sette giorni su sette a fare quell’impresa con i ragazzi. Noi giochiamo campionato e Champions League, non è la stessa cosa. Il dispendio di energie è molto più elevato. Non si possono fare paragoni. Su una cosa però sono certo: anche qui dobbiamo andare sempre a mille all’ora. Appena stacchiamo un po’ il piede dall’acceleratore, è difficile vincere la partita. Dobbiamo andare sempre a duemila e dobbiamo farlo. Non siamo una squadra costruita per gestire le partite portandole dalla parte nostra fino al 95′, noi dobbiamo andare a cercare la vittoria con fatica e sudore. Questo deve essere ben chiaro per tutti.

Com’è la situazione infermeria?
Ieri Vecino si è allenato insieme al gruppo, anche due giorni fa lo ha fatto con gli altri che devono recuperare. Anche Ranocchia si è reintegrato al gruppo. Sensi oggi dovrebbe prendere parte all’allenamento. Sanchez sapete benissimo che è lungodegente. D’Ambrosio si sta allenando, dipende molto dalla usa sensibilità e dalla percezione del dolore essendo una frattura al dito. Siamo fiduciosi di avere anche lui quanto prima.

Termina qui la conferenza stampa di Antonio Conte alla vigilia di Bologna-Inter di Serie A (vedi articolo LIVE).

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