Conte parla di progetto Inter, ma l’esperimento “trequartista” ne fa parte?
Conte negli ultimi giorni sta tornando protagonista fuori dal campo con dichiarazioni senza dubbio interessanti. Il tecnico dell’Inter a parole dimostra un certo attaccamento al progetto in atto, ma nelle prossime dieci partite (in un mese!) bisognerà dimostrarlo in campo. A partire dall’equivoco tattico intorno al trequartista
PROGETTO – Le dichiarazioni odierne di Antonio Conte (vedi parte 1, parte 2 e parte 3) vanno a mettere a fuoco alcuni temi che tengono banco da mesi in casa nerazzurra. Le parole del tecnico si possono interpretare in più modi, ma è l’utilizzo della parola “progetto” a prendere tutta la scena. Quale progetto? Nell’ultimo editoriale abbiamo già affrontato questa polemica (vedi articolo). Ed è ora che all’Inter venga messo un po’ di ordine a tutti i livelli. Soprattutto in campo.
ADATTAMENTO – Consideriamo solo il progetto tecnico. Anzi, tattico. Conte in passato ha dichiarato di aver lavorato sul 3-4-1-2, abbandonando momentaneamente il 3-5-2, per poter far esprimere al meglio Christian Eriksen, appena arrivato. Vero o falso? Forse la scelta è stata fatta più per sopperire all’assenza di Stefano Sensi, infortunato ieri come oggi. Il finale di stagione senza trequartista (né Eriksen) è noto. Così come l’inizio attuale con il trequartista. Che però è Nicolò Barella, almeno nelle ultime uscite. Strano, considerando la premessa fatta su Eriksen.
ESPERIMENTO – Oggi la situazione si è ribaltata. Forse. Con Sensi sulla via del recupero si torna a parlare di ritorno al 3-5-2. Modulo perfetto per Marcelo Brozovic, che per il momento starà fuori causa Covid-19. Sistema di gioco in cui Barella tornerebbe a fare ciò che probabilmente gli riesce meglio. Idem Arturo Vidal, altro intoccabile di Conte. Ma lo stesso varrebbe per Eriksen, che come “trequartista” c’entra poco nella filosofia di Conte. Tutto il contrario di Radja Nainggolan, che ha le caratteristiche ideale per giocare in quel ruolo. E allora perché non provarlo? Conte parla di “progetto Inter” e va bene per dare titoli, ma da Inter-Torino in poi bisogna dimostrare sul campo l’attaccamento a questo ambiente. L’esperimento trequartista finora è stato un mezzo bluff, ma il ritorno al 3-5-2 (senza Eriksen) come a Colonia potrbbe non essere la soluzione.