Conte sta registrando la sua nuova vecchia Inter senza cambiare i singoli. Il lavoro fatto nell’ultimo periodo sul doppio regista è uno step iniziato da lontano, perché è sulle fasce che è avvenuta la vera rivoluzione. E oggi a sinistra c’è un altro Perisic
NON SOLO NUMERI – In estate nessuno ci puntava ma a stagione in corso la trasformazione è stata necessaria. La prima modifica tattica di Antonio Conte consiste nel cambio del sistema di gioco. Abbandonato il modulo che prevedeva il finto trequartista a fare da raccordo tra centrocampo e attacco (3-4-1-2), l’Inter è tornata al più tradizionale sistema con la doppia mezzala (3-5-2). Ma non è stato automatico né semplice. A rendere possibile questa soluzione è stato il nuovo approccio tecnico al ruolo di mezzala, ora più attenta alla fase difensiva per reggere la rivoluzione sulle fasce. Ed è qui che Conte ha messo insieme il lavoro più importante per elevare l’Inter nella doppia fase.
ESTERNI OFFENSIVI – La scelta di puntare su Achraf Hakimi sulla destra faceva presuppore un approccio spregiudicato. Più che un 3-5-2, un 3-4-3 sbilanciato dalla spinta sul lato dell’esterno marocchino. Un “problema” che inizialmente è rientrato schierando un esterno sinistro con caratteristiche e compiti prettamente difensivi (Ashley Young). Un problema irrisolto, perché la fascia mancina è diventata quella debole. Nel frattempo i test fatti da Conte su Ivan Perisic a tutta fascia non hanno dato i risultati sperati. L’idea di attaccare a pieno organico (3-3-4) grazie ai due esterni di spinta ha tolto molte sicurezze alla fase difensiva dell’Inter. E si è visto, purtroppo.
DISCIPLINA TATTICA – Per settimane, partita dopo partita, qualsiasi scelta fatta sulla fascia sinistra è stata un fallimento. Registrata la difesa a tre e ritrovata compattezza in mezzo al campo, Conte si è spinto oltre per risolvere questo bug tecnico-tattico. Nelle ultime uscite la trasformazione sembra completa perché, insieme all’inamovibile Hakimi sulla destra, è stato riproposto Perisic sulla sinistra. Ma un Perisic diverso, non più ala. L’esterno croato sta facendo il terzino giocando a centrocampo. Il 3-5-2 di Conte non si tocca, ma si è tornati a parlare di 5-3-2 grazie al lavoro difensivo fatto dagli esterni. Qualcosa che l’anno scorso veniva fatta da Danilo D’Ambrosio e Young (o Cristiano Biraghi), invece adesso da Hakimi e Perisic. Un 3-5-2 che oggi sa essere 5-3-2 quando serve ma non dimentica di poter essere 3-3-4. Il salto di qualità tecnico-tattico l’Inter lo sta facendo solo ora, sulle corsie laterali. Sperando i sacrifici siano produttivi fino a fine stagione, perché tutta questa disciplina tattica ha un obiettivo ben preciso. E Perisic vuole consacrarsi anche in Italia.
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