Conte ha deciso di puntare sulla rosa corta: quello dell’Inter non è turnover
Conte va in guerra con soldati scelti. Pochi, ma scelti sapientemente. Se il campo di calcio fosse un campo di battaglia, oggi potremmo dire che l’Inter ha finalmente trovato la truppa che tenterà di portare in trionfo il suo comandante. La rosa smette di diventare lunga, in attesa del mercato
ROSA CORTA – Ogni squadra ha undici titolari, cinque semi-titolari (panchinari pronti a subentrare) e altre nove riserve che aspettano una chance completando la rosa . Una rosa mediatamente di venticinque calciatori. Non l’Inter, non più. Le scelte di Antonio Conte sono ormai definitive e contrastano quelle ipotizzate in estate dalla società. Meglio pochi, ma buoni. Del contorno non ci si fa nulla, se non completare le squadre per le partitelle in allenamento. Si lavora meglio, pare.
FINTO TURNOVER – L’Inter affronterà questo finale di 2020 con un portiere, quattro difensori, quattro esterni, quattro centrocampisti e tre attaccanti. Si tratta di sedici giocatori. Tutti titolari. Ecco perché non si può parlare di “turnover” quando, come ieri, in campo dal 1′ vanno Ivan Perisic, Roberto Gagliardini e Alexis Sanchez, ad esempio. Conte sa chi deve far riposare e quando. Sono sedici titolari, però “solo” undici vanno in campo dall’inizio e gli altri cinque entrano dopo. Ogni tre giorni qualcuno si dà il cambio. Rotazioni strategiche, non turnover vero e proprio.
MERCATO INVERNALE – Tutto ciò prima della riapertura del mercato. Perché a gennaio verranno chiesti tre innesti proprio per allargare la rosa, da sedici a diciannove elementi. Devono partire in tre, forse anche in quattro. E i nomi già si sanno: Christian Eriksen, Radja Nainggolan e Matias Vecino (vedi focus) per un paio di centrocampisti funzionali. Più Andrea Pinamonti in dubbio (vedi focus) per arrivare alla quarta punta esperta. Chissà se verrà accontentato, almeno stavolta.