Conte: “Effetti positivi, ma non dobbiamo allentare misure. Fase 2…”
Intervenuto in conferenza stampa, il Premier italiano Giuseppe Conte ha parlato dell’allungamento delle misure per affrontare l’emergenza Coronavirus fino al 13 aprile e delle possibilità di tornare lentamente alla normalità.
PROSPETTIVA – Una luce in fondo al tunnel? Sembra ancora lontano, ma Giuseppe Conte sembra pronto a valutare le prospettive future insieme al comitato tecnico-scientifico: «Abbiamo disposto sanzioni molto severe perché non ci possiamo permettere che l’irresponsabilità di alcuni possa comportare un danno nei confronti di tutti. Dobbiamo rispetto nei confronti delle persone che rischiano la propria salute come il personale medico, che è il più direttamente esposto. Lo dobbiamo anche ai lavoratori che quotidianamente mandano avanti il Paese. Mi dispiace che queste nuove misure capitino in un momento particolare come una solenne festività come la Pasqua, un momento di serenità, condivisione e pace tra di noi. Saremo purtroppo ad affrontare anche questi giorni di festività con questo regime restrittivo. Questo sforzo ci consentirà di iniziare a valutare una prospettiva. Nel momento in cui i dati dovessero consolidarsi e il consiglio degli esperti ce lo permetterà, potremo allentare le misure. Quel che è certo è che nel momento in cui avremo certezze, inizieremo a valutare la prospettiva di entrare nella Fase 2. La Fase 2 è quella di convivenza col virus e l’allentamento delle misure, per poi entrare nella Fase 3 con l’uscita dell’emergenza e il ripristino delle nostre attività lavorative e sociali».
AIUTI EUROPEI – Giuseppe Conte ha anche parlato del MES e delle misure per far fronte all’impatto dell’emergenza Coronavirus: «Sono stato molto chiaro con i miei omologhi europei. Visto che il dibattito e la discussione si concentrava sul MES, ho detto che lo considero uno strumento inadeguato per far fronte a questa emergenza. È uno strumento nato per accompagnare singoli stati in tensione finanziaria verso percorsi anche virtuosi. Noi stiamo attraversando uno tsunami di portata epocale che ci sfida sul piano dei sistemi economici e sociali. Ho detto ai colleghi di ripropormelo, perché non ha alcuna considerazione agli occhi del mio Paese e della mia patria. Se verrà però snaturato, posto in un ampio pacchetto di ventagli dove i soldi che abbiamo lì messo vengano resi accessibili senza condizionalità, può essere uno strumento tra gli altri che dobbiamo elaborare per mettere in piedi una strategia europea».
ATLETI E BAMBINI – Conte ha anche tenuto a fare una precisazione su un punto delle misure che ha creato molte polemiche nelle ultime ore, ovvero la cosiddetta “ora d’aria” per i bambini: «Una minima novità che abbiamo introdotto nelle nuove misure riguarda la sospensione delle sedute di allenamento degli atleti, onde evitare che delle società sportive possano pretendere l’esecuzione dell’attività sportiva anche semplicemente nella forma di un allenamento. Queste non sono più consentite, ma non significa che gli atleti non dovranno più allenarsi, ma potranno continuare a farlo in maniera individuale. Per quanto riguarda l’ora d’aria ai bambini, noi non l’abbiamo affatto permessa. Abbiamo semplicemente detto che quando un genitore va a far la spesa, si può consentire l’accompagno di un bambino. Questo non deve però essere per il genitore l’occasione di andare a spasso e allentare le misure restrittive proprio ora che vediamo effetti positivi».