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Chivu: «Triplete? Emozione indescrivibile! Inter scelta giusta»

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Lunga intervista per Chivu, che sta provando a portare l’Inter ai play-off del Campionato Primavera 1 e ieri ha battuto 2-0 l’Empoli (vedi highlights). A Sportitalia torna sul suo passato da calciatore e in particolare il Triplete.

IL PASSAGGIOCristian Chivu ricorda quando passò dalla Roma all’Inter nel 2007: «Per me era la squadra più forte del campionato. Affrontandoli e giocandoci contro mi rendevo conto quanto fosse forte quella squadra: siccome ho avuto modo di mettermi in una posizione dove avrei potuto scegliere, perché la Roma non mi offriva più il contratto, capivo che era arrivato il giorno per cambiare squadra. Siccome non avevano fiducia in me avevo detto di voler scegliere io: sapevo dell’interesse dell’Inter e ho scelto. Fu una cosa non colta bene dall’ambiente Roma, però era una situazione dove dovevo pensare cosa mi rendeva felice. E, visto il cambiamento che dovevo fare, si faceva a modo mio. Quando non sento fiducia intorno a me devo prendere delle decisioni: l’Inter fu la decisione giusta, tutto finì nel modo migliore per me vincendo titoli e trofei».

TRIPLETE DA RECORD! – Chivu traccia quanto fatto nel 2009-2010: «È una cosa che dura per un’annata intera. Tutto nasce strada facendo, non è mai stata una cosa programmata. Ovvio che quando giochi nell’Inter hai come obiettivo cercare di vincere tutto, però poi arrivi a maggio e sei coinvolto in tutte le competizioni possibili. Senza rendersi conto si va avanti, si passa giorno per giorno e partita per partita arrivando fino al 22 maggio, dove finisci col vincere tutto. Un’emozione indescrivibile: non è mai facile, vincere non è mai scontato. Ci vuole un po’ di fortuna, però anche le persone giuste nell’ambiente giusto per darti la possibilità di vincere. Una gioia indescrivibile nostra e del presidente Massimo Moratti, di tutti quelli che sono stati vicini a noi in un periodo non facile da gestire».

LA FINALE – Chivu torna sulla partita col Bayern Monaco che ha dato la Champions League all’Inter: «Avevamo parlato tanto in quel periodo e in quella settimana. Siamo andati a Madrid qualche giorno prima, per la paura di quella nube che fermava i voli. Siamo arrivati a Madrid il martedì con la partita di sabato, quello che parlò prima della partita fu Samuel Eto’o: lui la Champions League l’aveva vinta, ci sono state dette delle parole. Però, per dire la verità, una finale di Champions League non è mai facile da gestire dal punto di vista emozionale. Una paura che il giocatore può avere è rispondere alla domanda “E se perdessimo?”: quella fa avere delle farfalle all’interno dello stomaco, non è mai facile rispondere».

I COMPAGNI – Chivu non vuole citare un giocatore dell’Inter su tutti. Il suo commento: «Ho avuto la fortuna di giocare con tanti, credo non sia mai facile parlare di uno o due. Ci sono stati giocatori talentuosi che sono stati miei compagni, ci sono stati giocatori che hanno fatto strada col lavoro. Arrivare a giocare a certi livelli è un mix e una combinazione di tante componenti, dal lavoro alla gestione dal punto di vista mentale. Fino alle aspettative che ognuno ha. Però sono orgoglioso di aver avuto dei compagni con queste componenti, poi è ovvio che spunta il compagno che fa gol e che fa divertire il pubblico. Non voglio fare un nome, cito tutti».

Pubblicato da
Riccardo Spignesi
Tag: chivuinter

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