Benevento-Inter: Conte meglio senza trequartista (se c’è questo Sanchez)
CONSIDERAZIONI POST-PARTITA
PROTAGONISTA – Le scelte iniziali di Conte sono coerenti a quelle finali per la decisione di lasciare libertà assoluta al mattatore della gara: Sanchez. Il cileno non finisce sul tabellino ma ci fa andare i compagni attraverso assist, veli e altre giocate utili. Nell’attacco di coppia, se c’è Sanchez, non si può mai parlare di “2” nel modulo bensì di “1-1”, perché agisce sempre a supporto della prima punta. In pratica l’Inter gioca con il 3-5-1-1 in cui la regia offensiva passa solo ed esclusivamente dai piedi del numero 7 cileno. Ne giovano tutti o quasi, dato che il voler strafare a volte toglie qualcosa negli ultimi metri dopo aver dato tanto. Quando manca è l’assenza più pesante per cambiare inerzia alle partite. Prezioso.
COMMENTO – Un arbitraggio peggiore forse non si poteva immaginare per una trasferta simile. Ciò non giustifica ugualmente i due gol regalati al Benevento. Che salgono a cinque dopo i tre confezionati alla Fiorentina. Le prime due Inter stagionali hanno in comune un attacco che funziona alla perfezione e una difesa che funziona poco. Nonostante le tante modifiche di Conte dal 1′, perché si tratta di due squadre diverse. Sono addirittura sette gli avvicendamenti rispetto a Inter-Fiorentina. Si “salvano” solo Handanovic (il peggiore), Kolarov (meglio in costruzione che in copertura), Young (ottimo) e Lukaku (in crescita). E i cinque cambi aiutano, soprattutto a far rifiatare gli altri, visto qualche errore di troppo in zona gol. Nell’Inter attuale non ci sono titolari, chi scende in campo lo può essere tanto dall’inizio quanto dalla panchina. Basti pensare alla prestazione di Gagliardini, probabilmente quello che raccoglie più frutti dal lavoro di Sanchez tra le linee. Perché con il numero 7 cileno in campo, il centrocampista più offensivo (prima Sensi, poi Eriksen) non trova spazio sulla trequarti: è Sanchez il “trequartista” dell’Inter. Certo, nel primo tempo è Vidal a dominare in mezzo al campo, ma Gagliardini si fa notare nella doppia fase di gioco anche senza l’aiuto del numero 22 e il merito è anche del regista avanzato che ne guida i movimenti. Benevento-Inter restituisce a Conte una rosa sempre più matura nella gestione del risultato dopo averlo ottenuto senza problemi, ma è giusto evidenziare gli errori da matita rossa. C’è tanto da lavorare in difesa e soprattutto a centrocampo, perché esterni e mezzali non possono svolgere una fase di spinta da 10 e di copertura da 4. Serve equilibrio, appunto. Conte per il centrocampo aveva parlato di “quantità”, ma forse è “equilibrio” la parola giusta. Contro la Lazio ne servirà molto di più per portare a casa altri tre punti.