Bellugi: “Ricoperto di affetto, non credevo. Dolore? Ora passa. All’Inter…”
Bellugi ha subito, la scorsa settimana, l’amputazione di entrambe le gambe a seguito di complicazioni dovute al Coronavirus (vedi articolo). L’ex difensore dell’Inter, che ha parlato nel corso di “Maracanà” su “TMW Radio”, ha raccontato come sta procedendo la riabilitazione e ricordato un episodio di quando era in nerazzurro.
APPREZZAMENTO – Mauro Bellugi, ex difensore dell’Inter, a una settimana dalla notizia dell’intervento subito ringrazia chi lo ha supportato: «Mi è capitato un disastro che non avete neanche un’idea. Io ho visto un sacco di gente, mi hanno ricoperto di affetto. Non credevo di essere così ben voluto. Ieri mi ha chiamato Roberto Boninsegna e mi ha detto: “Non sai quanto mi facevi soffrire!” Tutti mi hanno dato dell’eroe, un giornalista l’altro giorno ha fatto un pezzo e mi ha paragonato ad Alex Zanardi: ma stiamo scherzando? Lui è Superman, io sono uno dei tanti, piccolini. Zanardi arriva prima di tutto il mondo. Io sono nato da una famiglia benestante, non ho mai sofferto niente nella mia vita: una sfiga mi doveva capitare. Fino a settant’anni ho avuto una vita pazzesca, ora ho un po’ di rogna ma ho mia moglie vicino».
LA RIPRESA – Bellugi non ha certo intenzione di mollare: «Certo che è dura. Quando ti amputano le gambe i dieci giorni dopo sono da incubo, perché il male da uno a dieci è mille. Poi ti riempiono di morfina, vedevo i rinoceronti in camera. Ora però che il dolore, quello grosso, è passato è sopportabile e comincio a fare riabilitazione. Poi vorrei montare delle protesi come Oscar Pistorius. Ci vuole forza e coraggio. Vi dico una cosa: sono qua in ospedale, mi raccomando mettetevi le mascherine. Non è uno scherzo: io qui vedo delle cose che poi le racconterò, allucinanti. Non rischiate niente».
IL RICORDO – Bellugi racconta un episodio in nerazzurro: «Quando io ho iniziato a giocare, e a diciotto anni ho esordito nell’Inter, c’era la Grande Inter dell’epoca. Una volta ho fatto per passare la metà campo, è arrivato Luis Suarez e mi ha fatto: “Ma dove cazzo vai? Vai a marcare Pierino Prati…” (ride, ndr) Quando il dottore mi ha tagliato la gamba destra, quello che mi ha operato è un mio amico e tifoso dell’Inter che va sempre allo stadio. Mi ha detto: “Questa è la gamba del Borussia Monchengladbach, con cui hai fatto gol”. Gli ho chiesto se la poteva risparmiare ma ha detto no, adesso la mando a un museo (ride, ndr)».