Evaristo Beccalossi, in occasione della presentazione del suo libro ‘Una vita da numero 10’ a Milano, ha parlato di alcuni temi legati all’Inter. In primis la vittoria dello storico scudetto 79-80 e dell’amicizia con Lele Oriali. Presente sul posto il nostro inviato Crescenzo Greco.
STORIA − Evaristo Beccalossi ricorda quell’Inter scudettata della stagione 1979-80: «Si era creata una situazione che poi non hai tempo di ragionare. Passano gli anni. È stato un bellissimo percorso, ed è l’ultima squadra ad aver vinto lo scudetto con una squadra composta da soli italiani. Inoltre, la squadra che vinse il derby di quell’anno era composta da 8-9 giocatori del vivaio».
ANEDDOTO − Poi Beccalossi ricorda il trasferimento al Barletta in Serie B: «Mi sento legato con Oriali. Lui ha smesso di giocare e si è messo a fare il procuratore; quindi, mi affidai a lui quando dovetti andare in Serie B a Barletta. Lui mi fa, parti in macchina e poi ci penso io a chiamare quelli del Barletta per trovare un accordo. Son partito col sacchetto pieno di gettoni. Ricordo che c’era un telefono vicino alla camera di Bersellini ad Appiano Gentile e ogni volta che telefonavi c’era un grande rumore e aspettavo l’1 di notte per chiamare e sopra mettevo un giaccone per evitare che il rumore si trasmettesse».
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