Ausilio – intervistato dal giornalista Paventi per “Sky Sport” – racconta le prime emozioni dopo la vittoria dello Scudetto dell’Inter. Di seguito il primo estratto del suo lungo intervento
FINALMENTE UN TROFEO – Incalzato da Andrea Paventi, inizia così l’intervento di Piero Ausilio: «La festa è solo l’inizio. Non abbiamo avuto occasione in questi tre giorni. Il mister ha dato meritato risposo ai giocatori. Ci siamo ritrovati oggi, avevamo voglia di abbracciarci e ritrovaci insieme. Nel mio caso, dopo le tante sofferenze degli ultimi anni, è stato un po’ un sollievo (ride, ndr). Penso sia davanti agli occhi di tutti quello che abbiamo fatto: è stato un percorso difficile, ma per un motivo molto semplice. Non è mai facile, quando cambi tre proprietà in soli sei anni. E sfido chiunque a trovare il successo in brevissimo tempo. Nel nostro periodo, quello dell’Inter di Suning con la Famiglia Zhang, il tempo è stato quello giusto. Abbiamo avuto il tempo di capire la nostra realtà, riorganizzare l’area tecnica in pochissimo tempo, scegliendo il management. E dando continuità con me e altri colleghi rimasti. Con Beppe Marotta nell’Area Sport e la scelta di bravi allenatori, abbiamo iniziato un percorso oltre due anni fa. E poi lo abbiamo portato a termine rendendolo vincente con Antonio Conte».
VITTORIA SENTITA – Ausilio ammette di aver capito che l’Inter avrebbe ottenuto il successo dopo anni di saggia pianificazione: «Dentro di me, per com’era finita la stagione scorsa, avevo sensazioni giuste che non potevano essere manifestate pubblicamente. Ma sentivo che c’era qualcosa di speciale per via del lavoro fatto: il secondo posto in Serie A dietro la Juventus, la finale di Europa League… Tutti la pensavamo allo stesso modo: è stato un anno positivo. Da lì dovevamo ripartire. Ci siamo riposati un po’ e siamo ripartiti subito per preparare la nuova stagione. Questo è stato un anno difficile ma così è più bello renderlo vincente».
PASSATO E FUTURO – Sul futuro nerazzurro Ausilio glissa un po’: «Intanto mi riposo, non vogliamo che arrivi il momento della programmazione e pensare al futuro (sorride, ndr). L’obiettivo è serio ma abbiamo ancora quattro partite da giocare: è vero che abbiamo vinto il campionato, ma dobbiamo onorare il finale di stagione. Siamo dei professionisti seri. Poi avremo modo di programmare tutto il discorso futuro. Oggi il successo è talmente vicino che vorremmo godercelo un po’ e condividerlo con i nostri tifosi nei prossimi giorni. Fino a quest’anno mi ero occupato solo del ciclo virtuoso, se volete vi dico come si lavora con il Fair Play Finanziario sotto Settlement Agreement e con i prestiti. Di questo sono un esperto! Non è facile abbinare tutte le cose ma so che dovremo essere in grado di mantenere la qualità della squadra pensando soprattutto all’aspetto economico-finanziario della società».
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