Zenga: «Correa perfetto, mi aspettavo cessioni. La panchina dell’Inter…»
Correa è in arrivo a Milano per diventare un nuovo attaccante dell’Inter (vedi articolo). Zenga, leggenda nerazzurra, a “QSVS” ha parlato dell’attaccante argentino, di Conte e della prossima stagione con Inzaghi in panchina.
NUOVO ACQUISTO IN ATTACCO – Walter Zenga ha allenato Joaquin Correa quando sedeva sulla panchina della Sampdoria: «Quando è arrivato giocavamo con un tridente Eder, Luis Muriel e lui che partiva dalla sinistra. Giocava un po’ più esterno. Con Simone Inzaghi alla Lazio ha giocato invece sempre da seconda punta. Mi ricordo un’Inter-Sampdoria in cui si è mangiato un gol clamoroso (ride, ndr). Luciano Spalletti mi aveva detto che Lautaro Martinez è un grande numero 9 e mi aveva stupito. Correa con Edin Dzeko è perfetto. Si adatta bene a entrambi. L’Inter ha anche la Champions League e tante partite da giocare, è giusto avere rotazioni con quattro attaccanti di un certo livello. Con Dzeko e Correa, se prendi anche una quarta punta, le cose si sistemano bene anche dopo la partenza di Romelu Lukaku».
ANNO NUOVO – Zenga ha poi parlato della prossima stagione con Inzaghi in panchina: «Con il pubblico cambiano tante cose, si è visto già nella prima giornata. Prima c’era Antonio Conte, ora c’è Inzaghi. Due allenatori differenti che chiedono cose differenti. l’Inter ha perso anche Christian Eriksen che è un grandissimo giocatore. Tante situazioni vanno valutate. L’Inter è una squadra che lotterà per lo scudetto insieme alle altre, si è visto già dalla prima partita».
SOGNO NERAZZURRO – Zenga ha concluso parlando dell’addio di Conte e del suo sogno di allenare i nerazzurri: «Non sappiamo le cose dall’interno. Se ci sono dei problemi hai due possibilità: o li affronti o li eviti. Non si sono trovati e hanno deciso di interrompere il percorso. Da interista, non ho vissuto malissimo questa estate perché conoscendo la situazione del campionato cinese e sentendomi spesso con Eder, sapevo che c’erano dei problemi. Il Jiangsu Suning era sparito e mi aspettavo due o tre cessioni importanti. Io sulla panchina dell’Inter? Uno non deve avere il diritto di allenare una squadra perché ci ha giocato. La carriera e la bravura devono portarti a mettere in testa alle persone che decidono il fatto di poterci provare. Questo non c’è stato e non c’è problema. Sapevo che l’Inter sarebbe andata su un profilo importante come quello di Inzaghi, persona adatta per proseguire dopo Conte».