Zazzaroni: «Inter fuori concorso!». Poi sospetta su Barella: «Anomalia»
Zazzaroni commenta e sottolinea la forza straripante dell’Inter, che ieri ha schiacciato l’Atalanta. Poi elogia, ma anche attacca Nicolò Barella.
ANOMALIE – Ivan Zazzaroni commenta la straripante vittoria della Beneamata contro l’Atalanta, ma al contempo “accusa” Nicolò Barella: «L’Inter non può giocare in questo campionato: è fuori concorso. Sospetto che se non avesse il disturbo della Super Champions arriverebbe a 108 punti, due pause gliele concedo. L’Inter è diventata un’anomalia del calcio italiano, così come anomala è la sinusite di Barella, che non andrà in Nazionale, niente Nations: deve curarla. Curiosa infiammazione, la sua, sarebbe da studiare: nel caso di Nicolò il mal di testa non viene a lui, ma agli avversari. Quelli dell’Atalanta l’hanno avvertito – fortissimo – dopo appena dieci minuti quando Nicolò s’è inventato il gol del venerdì, del sabato e anche della domenica, un sinistro al volo entusiasmante tanto quanto l’azione del vantaggio interista, la cui cosa meno spettacolare è stata la deviazione di Djimsiti nella porta di Carnesecchi: in pochi secondi Calha per Darmian, Darmian a Micki, Micki a Pavard che l’ha restituita a Micki, infine il passaggio a Thuram sul cui cross è intervenuto il difensore albanese».
L’Inter cresce di partita in partita: Zazzaroni sottolinea
CRESCITA – Poi Zazzaroni conclude sul percorso dei nerazzurri: «Mi piacerebbe tanto poter scrivere che prodezze simili sono il prodotto del gioco di Inzaghi, ma sarebbe una verità parziale: quando un colpo e una serie di scambi in velocità riescono così il merito è prevalentemente dei loro autori, della loro precisione di battuta, della loro qualità. Certo, anche della loro condizione fisica e mentale, ed è qui che interviene Simone. La grande stabilità, le scelte e la programmazione stanno premiando l’Inter che mostra la personalità della grande squadra. Rispetto all’inizio del campionato scorso le mancano solo due punti, compensabili con la crescita complessiva».
Fonte: Corriere dello Sport – editoriale di Ivan Zazzaroni