Vecchi: “Inter? Bellissimi ricordi e un sogno. Perisic? Discontinuo, ma…”
Vecchi si è soffermato in una lunga intervista sul profilo del giornalista Nicolò Schira. Di seguito le dichiarazioni dell’ex tecnico dell’Inter che ripercorre l’esperienza in prima squadra: Perisic, grande potenziale ma discontinuo. Tanti i giovani lanciati
GRANDE ESPERIENZA NEL SETTORE GIOVANILE: DA ZANIOLO A PINAMONTI
Stefano Vecchi ripercorre la sua avventura in Primavera: «Giovani? Credo che quelli bravi giochino comunque, anche se non fanno 30 partite da titolari. All’inizio non è facile il salto dal settore giovanile, ma gudagnano spazio sul campo. Ce ne sono tanti, a dir la verità. Il più forte dei giovani allenati all’Inter? Ce ne sono tanti… I nomi più conosciuti sono Pinamonti, Zaniolo e Vanheusden, ma sicuramente me ne dimentico qualcuno. Con tanto libero che c’è e scherzando con Samaden, si faceva la formazione più forte, e ce ne sono tanti. Radu, Dimarco, Bettella e ne dimentico tanti. Manaj, Colidio… Kouamé. Zaniolo è il giocatore che ha sorpreso positivamente più di tutti. Ha qualità enormi e non sempre è riuscito a esprimerle al 100%. Poi è riuscito a crescere e essere pronto per la Serie A. Pinamonti ha più di 50 partite in Serie A. Purtroppo Gnoukouri è fermo da 2-3 anni per dei problemi al cuore. Giocò partite contro Milan, Juventus, gare importanti. Pensare che non può giocare mi spiace davvero tanto, mi vengoni i brividi ricordandolo in campo a San Siro. Zonta? Quelli che si sono “persi”, per modo di dire, giocano in Lega Pro».
INTER, SOGNO E IL PERIODO IN PRIMA SQUADRA
Stefano Vecchi si sofferma anche sull’esperienza in prima squadra: «Sogno della panchina dell’Inter? L’ambizione l’hanno tutti di allenare una squadra importante. La speranza c’è, bisogna cercare di lavorare e continuare nel percorso e poi si vedrà. Crotone? Sono bellissimi ricordi che magari vivi più adesso di quando cui stavano succedendo. Mi sono trovato lì, in un ambiente che conoscevo benissimo e mi sembrava quasi una cosa normale e naturale allenare dei giocatori che vedevo in tv, ma che si allenavano con noi ad Appiano Gentile. Bellissimo ricordo è la partita con il Southampton in Europa League, anche se non andò benissimo – dice Vecchi -. E anche le ultime tre di campionato. Traghettatore? Io sapevo già che dopo de Boer sarebbe arrivato un altro allenatore, la prima volta: mi avevano già parlato di Pioli, sapevo che sarebbe arrivato lui. La squadra aveva comunque grande disponibilità. Abbiamo dovuto fare in sei giorni due partite, abbiamo fatto pochi allenamenti. Ho cercato di fare scelte e dare idee diverse di gioco. Le ultime tre partite, invece, l’obiettivo era finire degnamente. Alla fine non siamo entrati nella storia per la striscia di sconfitte consecutive».
IL RAPPORTO CON SPALLETTI, PERISIC E I BIG
Stefano Vecchi parla poi dei rapporti con i big: «Spalletti era molto gentile, ci mandava video su WhatsApp prima di alcune partite. Tutti erano molto gentili. Perisic? Credo potrebbe essere un giocatore che se riuscisse a esprimere tutto il suo potenziale, pochi difensori potrebbero arginarlo. Purtroppo è un po’ devastante: abbina fisicità devastante a qualità tecniche importanti. Giocatori? Era una squadra esagerata a livello di nomi, anche troppo. Quando siamo usciti dall’Europa League e ci era rimasto solo il campionato, c’erano almeno 20 giocatori di livello internazionale. Banega era un calciatore di grandissimo talento che all’Inter faceva fatica a giocare. Quando andava in Argentina giocava titolare in Nazionale. Joao Mario era titolare con il Portogallo e ha fatto fatica. C’era Eder che non sempre giocava perché non era semplice farlo giocare con Icardi».